Roma. Manifestazione dei sindacati, migliaia di persone: le voci dei presenti

Migliaia di presenti alla manifestazione organizzata a Roma da parte dei sindacati in risposta all’attacco alla Cgil

Manifestazione sindacati a Roma

Migliaia di presenti alla manifestazione organizzata dai sindacati a Roma quest’oggi. Una risposta netta all’attacco fatto alla Cgil la settimana scorsa da parte dei No Green pass, oltre a una vera e propria presenza nel segno dell’antifascismo. Una manifestazione che si è mossa in diverse zone del centro di Roma, da Termini a San Giovanni passando per Santa Maria Maggiore.

Manifestanti Cgil Pavia a Termini
Manifestanti verso Santa Maria Maggiore

Una risposta ai neofascisti

Bisogna rispondere all’incredibile e assurdo attacco della settimana scorsa. Torniamo indietro agli anni 70′ con gli assalti fascisti alle sedi. Siamo qui per dire che il fascismo non passerà” dice Maurizio Messina, membro della Cgil e di Rifondazione Comunista. “Le organizzazioni neofasciste non dovrebbero esistere più, devono esserci delle leggi forti. Poi c’è anche una questione culturale, in quanto molti giovani non hanno vissuto quegli anni” continua, ponendo subito al centro la questione culturale inerente al fascismo.

Silvia Paoluzzi di Unione Inquilini dice: “Siamo qui per dare una risposta unitaria all’attacco fascista. Siamo qui perché pensiamo che dall’antifascismo dobbiamo anche parlare di diritti e problemi reali delle persone. Forza Nuova? Ci chiediamo perché ancora esista. Mio nonno partigiano non si sarebbe aspettato che nel 2021 saremmo stati qui a rispondere a un gruppo di neofascisti“.

Spi e Cgil alla manifestazione dei sindacati

Maurizio Landini: “Dobbiamo essere i protagonisti del cambiamento”

“Questa piazza rappresenta tutto il Paese che vuole chiudere con la politica Antifascista: per garantire i principi fondamentali della costituzione e la democrazia. Tutto il governo deve assumere questa sfida. L’assalto non era contro la CGIL ma contro tutto il sindacato dei lavoratori. Noi dobbiamo essere protagonisti del cambiamento” è quanto afferma Maurizio Landini, presidente della Cgil.

“La lotta fascista deve partire dalla comprensione dei bisogni popolari del Paese” continua Landini. È fondamentale redigere “una legge antifascista e democratica” che diventi internazionale. Per far ciò, è necessario che ci sia “un’Europa senza muri” e che richiami a ideali di pace e giustizia. La democrazia si esporta con il lavoro e con i diritti. Questi sono gli scopi del movimento sindacale” che vuole “rilanciare la solidarietà internazionale”.

Infine, oltre alla battaglia contro i fascismi, “la lotta per il lavoro e la democrazia” è la via per combattere la povertà. Bisogna passare “dalla solidarietà all’azione concreta” conclude Landini.

La storia si ripete

Tonino da Tivoli, membro della UIL, ci dice: “Per me è importante essere qui perché la storia si ripete. Se immaginiamo che un analoga manifestazione non ci fu nell’ottobre del ’21 perché chi alzava la testa veniva messo fuori. Siamo stati poi anche testimone di quello che accadeva alla fine degli anni ’60 e ’70. Ma per me c’è sempre un burattinaio che sta in alto, che controlla tutto ciò. E’ una mia convinzione. Istituzioni? Erano rappresentati dai partiti, con una loro organizzazione anche a livello territoriale. Ma oggi abbiamo solo delle persone con gruppi che li seguono. Forse solo il PD, anche se già vediamo che si riconosce ‘il Pd di Letta’, ad esempio. Coloro che vengono eletti chi rappresentano? La democrazia sotto questo punto di vista traballa molto“.

Tutti insieme per marcare la democrazia

Alla manifestazione erano presenti anche membri dei Giovani democratici, come Martino Darelli che ci dice: “Essere qui oggi è ripudiare ogni forma di fascismo e intolleranza. L’attacco alla Cgil è una riproduzione di quella mossa che 100 anni fa ha creato, per l’appunto, il fascismo. Questo non si combatte in maniera settoriale ma tutti insieme. Noi di Giovani democratici siamo qui apposta, siamo sempre presenti in queste occasioni e in questi territori”.

Bisogna marcare la democrazia e mandare un messaggio: le istituzioni sociali non si toccano, sono una conquista” dice il sindaco del comune di Bellizzi, in provincia di Salerno, Mimmo Volpe.

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