Roma Trastevere al setaccio: la movida causa arresti e multe

Quattro fermi per spaccio e uno per furto. Sanzioni amministrative anche a molti esercizi commerciali della zona

Continuano i servizi di prevenzione della Polizia di Stato disposti dalla Questura di Roma nell’ambito del quartiere Trastevere particolarmente interessato al fenomeno della “movida. Nell’ambito di tale attività, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato, diretto dal dr. Fabrizio SULLO, hanno proceduto all’arresto di cinque persone, di cui quattro per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e uno per furto aggravato.

R.N. di 30 anni di origine albanese è stato il primo ad essere arrestato per il reato di furto aggravato in Vicolo del Cinque. Sull’argine del Lungotevere , G.N. di anni 26 cittadino tunisino, veniva trovato in possesso di gr. 30 di hashish suddivisa in piccole dosi pronta per essere venduta, mentre l’altro arresto per droga è avvenuto in piazza Trilussa dove A.M. di anni 25 cittadino libico, veniva trovato in possesso di gr. 15 marijuana, suddivisa in dosi. Sorpresi infine, mentre stavano vendendo droga ad un ragazzo, I.D.  libico e D.S.  marocchino, ambedue di anni 37, con precedenti di polizia, sono stati arrestati per spaccio di droga  e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria

Nell’ambito di tali servizi con l’intervento del personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura – diretta dal Dr. Carlo Musti e con l’ausilio di personale della S.I.A.E. e dell’Ispettorato del Lavoro hanno provveduto anche ai controlli amministrativi presso attività commerciali di somministrazione bevande ed alimenti presenti nel quartiere. Un primo esercizio commerciale, già oggetto di segnalazioni-esposti, è stato multato per euro 3.000,00 per somministrazione di alcolici a minori e per 10.000,00 euro per violazioni amministrative e sulle norme relative all’ impatto acustico. Sanzionato per 5000,00 euro un altro locale per violazione alla normativa sulla somministrazione di alimenti e segnalazione al SUAP per provvedimenti sulla licenza. Ad ultimo il proprietario di un esercizio commerciale è stato denunciato in stato di libertà per impiego di lavoratori in nero e impiego di sistema di videosorveglianza non autorizzato con conseguente sospensione dell’attività.

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