Roma: una vigilia turbata e difficile

di Luca Giannini

È una stagione davvero tormentata questa della As Roma, ricca di sorprese sia societarie che agonistiche, a ripetizione. Ormai anche quest’anno – dopo il disastro Luis Enrique – il tifoso giallorosso si è rassegnato a vivere una fase di transizione e avara di importanti risultati, pronta ad ogni genere di esiti. Si è cominciato il nuovo anno sportivo con la sbandierata e nostalgica operazione Zeman sulla panchina del club, che però purtroppo è naufragata alla prova del campo e dei risultati, sempre fondamentali per ogni squadra ma soprattutto per una piazza come quella romana, dove esistono sempre aspettative ipertrofiche rese ancora più pressanti dal tam tam mediatico dell'emittenza privata.

Purtroppo Zeman è incappato in 8 sconfitte su 23 partite prima di essere sostituito da Aurelio Andreazzoli e la sua gestione ha lasciato soprattutto ombre, anche in virtù di scelte discutibili come gli accantonamenti di De Rossi e Stekelemburg o l'insistenza su alcuni giocatori – vedi Tachtsidis su tutti – che la prova del campo ha poi bocciato.

Questa tappa di Bergamo contro l’Atalanta, dove la Roma ha vinto all’andata per 2-0, diventa quindi importantissima, contro una squadra mai facile soprattutto in casa. Dopo la sconfitta nell'infelice esordio di Andreazzoli a Genova – sponda Sampdoria – che comunque ha presentato una Roma più tonica e compatta rispetto alle ultime di Zeman, la squadra giallorosa ha avuto un impeto di orgoglio e classe cogliendo una prestigiosa e balsamica vittoria contro la prima in classifica, la Juventus. Adesso la prova di una conferma su un campo ostico come quello di Bergamo dove mister Colantuono alzerà le barricate.

Ma dicevo che la vigilia di questa partita non è delle più serene per tutto l’ambiente, anche perché si vocifera da qualche giorno dell’arrivo nella Capitale di un misterioso sceicco arabo petroliere – tale Adned Adel Aref al Qaddumi al Shtewi – il quale addirittura sarebbe stato portato dal presidente James Pallotta per un cospicuo aumento di capitale sociale. Si tratterebbe di 2 aumenti di 50 milioni di euro, con il primo che permetterebbe al petroliere l’ingresso nell’assetto azionario di As Roma Spv Llc, mentre il secondo dovrebbe rimpinguare il patrimonio di Neep Roma Holding, la scatola compartecipata da Unicredit, che consentirebbe alla banca di Piazza Cordusio di scendere dal 40 al 20 % circa, come auspicato inizialmente al momento dell’ingresso dei cosiddetti “americani”.

Tutta questa operazione avrebbe come sfondo la costruzione del nuovo stadio di proprietà della As Roma, anche se al momento la notizia è solo una voce come quelle che da 5 anni parlano del nuovo stadio, senza di fatto concludere mai nulla.

Inoltre su tutta l’operazione aleggiano forti dubbi, innanzitutto su chi sia veramente questo fantomatico sceicco Al Qaddumi, dal momento che sembra sia in Italia da 4 decenni senza lasciare tracce imprenditoriali importanti, se non quella di due anni fa, in cui il presunto petroliere aveva cercato di salvare dalla bancarotta la società Acqua Marcia promettendo di dare un acconto di 30 milioni di euro su 700 complessivi, sparendo poi nel nulla. Sembra che costui abiti nei pressi di Perugia con la moglie e un figlio appuntato dei carabinieri e che una sua precedente offerta di acquisto della As Roma sia stata rifiutata da Unicredit stessa. Davvero una vicenda dai contorni curiosi.
Altro elemento inquietante è che Al Qaddumi avrebbe come mentore e “procuratore” Michele Padovano, implicato anni fa in vicende di droga.

Insomma la vigilia di Atalanta-Roma si annuncia complessa sia per motivi agonistici che societari, e Andreazzoli e la squadra non dovranno minimamente farsi distrarre da queste voci ma concentrarsi soltanto sulla gara. Assenti De Rossi, Totti, Destro e Castan la compagine capitolina ha comunque tutti i mezzi per fare una grande partita e continuare la ripresa in Campionato, dopo la brutta parentesi di Zeman.

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