Romina Nicoletti, contro una “Roma sciatta” la politica del cambiamento

Candidata al II Municipio, Romina Nicoletti ha chiari i suoi obiettivi: un municipio vitale, il decoro urbano e la promozione dello sport

Romina Nicoletti

Romina Nicoletti con amici

Ho accettato questa sfida di candidarmi all’ultimo momento come consigliere al Municipio II – Flaminio, Salario, Parioli, Trieste, Nomentano, Tiburtino e Pinciano – con l’intento di accendere i riflettori sulla peculiarità delle problematiche del territorio di Roma.

Dario Antoniozzi e Romina Nicoletti

La voglia di cambiamento

Ho deciso di essere parte attiva in politica insieme al candidato consigliere al Comune di Roma Dario Antoniozzi, per diventare protagonista del cambiamento, della rinascita della nostra città. Il mio desidero ultimo è di riportare Roma a competere a livello internazionale.

Troppo a lungo ci siamo tutti estraniati dalla politica perché non ci rappresentava, ma se vogliamo il cambiamento dobbiamo “essere il cambiamento” che desideriamo.

Vanno riportate le competenze in seno alla politica, dobbiamo diventare attori del cambiamento votando le persone giuste in modo razionale.

Il mio appello ai cittadini romani di non dare ancora una volta il voto sulla spinta emozionale perché la storia insegna che a lungo termine sono preferenze fallimentari.

Quando sono nata, Roma era il centro della cristianità, della diplomazia, della moda, della politica internazionale, del cinema. Venire in vacanza a Roma era un vanto, era di charme. Camminavi per le vie e incontravi politici, artisti, star di Hollywood. Potremmo dire che era un teatro a cielo aperto. Sto parlando della Dolce Vita .

Roma sciatta

Ora mi guardo intorno e vedo una “Roma sciatta” invasa da rifiuti, sporca dove scorrazzano liberamente animali selvatici.

Insomma a Roma regna il degrado e questo crea desolazione tra i cives ma anche tra i turisti, che si aspettano di vedere la Roma raccontata da Fellini.

Sono convinta che Roma e i romani meritano di più e il mio intento è quello di collaborare per rilanciare Roma. Il lavoro di Consigliere, qualora fossi eletta, lo considero un servizio civile per la mia città partendo da un Municipio che torni ad essere a misura d’uomo con lo scopo di aumentare la qualità della vita dei residenti.

Il decoro urbano a Roma

Riportare il decoro e la pulizia nel Municipio II, spero anche negli altri Municipi ovviamente. Significa valorizzare il territorio con grandi ripercussioni anche per il turismo, per il commercio, per l’economia di Roma .

Ho in mente diverse iniziative che vorrei portare avanti quali :

  • l’intensificazione dell’illuminazione stradale e nei parchi.
  • la creazione di strutture con pannelli di legno e/o istallazioni a recinzione dei cassonetti dei rifiuti.
  • installazione di parchi giochi per i bambini e anziani nelle ville storiche, nelle piazze.
  • introduzione isole fitness nei parchi, cultura-eventi in piazza tutto l’anno.
  • Creazione mercati coperti per spostare i banchi dai marciapiedi.
  • Manutenzione delle aiuole e piazze anche in partnership con le aziende private.
  • Marketing territoriale e digitalizzazione.

Insomma mi piace poter sognare di avere un Municipio dove il decoro e la cultura possano rivitalizzare il territorio e i cittadini.

Recovery fund, Giubileo 2025, candidatura a Expo 2030 sono appuntamenti importanti che porteranno investimenti e occupazione, sviluppo per le aziende. Serve un piano strategico per l’intercettazione e l’utilizzo dei fondi per fare manutenzione e ripristinare il decoro.

Il Palazzetto dello Sport

Sono una sportiva e mi piacerebbe poter portare istanze al Comune di Roma per la riapertura del Palazzo dello sport, Pala Tiziano, che potrebbero essere dei centri polifunzionali adibiti allo sport ma anche a manifestazioni musicali.

I punti del mio programma sopra indicati potrebbero essere realizzati con Fondi Europei ,ma serve che il Governo emani finalmente una Legge ordinaria dove si possa prevedere, una maggiore autonomia da parte di Roma nell’accesso diretto ai Fondi europei e ai Fondi per il trasporto pubblico locale .

I Fondi Europei Diretti consentono ai Comuni di ottenere finanziamenti a fondo perduto del 100%, sia per le proprie esigenze dirette di struttura, ad esempio il costo del personale o la riduzione dei costi con l’introduzione delle innovazioni disponibili, sia indirettamente, creando nuove opportunità di lavoro e di sviluppo per il proprio territorio.

Ho una società che si occupa di progettazione europea e posso testimoniare che spesso l’unico vero ostacolo che non consente ai Comuni di accedere ai Fondi Europei Diretti è solo la mancanza di conoscenza dei finanziamenti europei a fondo perduto e delle modalità di attivazione, che comporta l’impossibilità di presentare e/o partecipare ai progetti approvati dalla Commissione Europea.

Enrico Michetti e Romina Nicoletti

Pertanto, i Comuni possono partecipare a tutti i Fondi Europei Diretti disponibili, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi europei strategici, evitando di rallentare i programmi europei, poiché non partecipando, non conoscono le soluzioni individuate e potrebbero effettuare delle decisioni perfino in contrasto con gli sforzi che l’Europa persegue.

Per questa motivazione è indispensabile che ogni Comune attivi una propria infrastruttura elettronica di ricerca ed attivazione finanziaria, in modo da avere a disposizione i dati economici del proprio territorio e sviluppare gli strumenti che consentono di poter intervenire, tramite l’utilizzo dei Fondi Europei Diretti vigenti.



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