Dalle 22 di questa sera fino alle 6 di venerdì 19, i benzinai saranno in sciopero.
È stato confermato, infatti, che si presenteranno disservizi nelle aree di servizio poste lungo tutte le tratte autostradali, tangenziali e raccordi.
Ad annunciarlo, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio che, in una nota, spiegano che lo sciopero è conseguenza dell’ “indifferenza” del governo nei confronti delle richieste dei gestori.
I quali, inoltre, sottolineano che “la commissione di Garanzia sullo sciopero, che nella normalità dovrebbe intervenire sugli scioperanti, ha fatto sapere di volere convocare le compagnie petrolifere e i concessionari autostradali (mercoledì 17 luglio, ndr). Un’iniziativa per la quale la categoria intende esprimere immediatamente il suo profondo apprezzamento: anche grazie al conforto di una tale iniziativa, le organizzazioni di categoria insistono nel chiedere pressantemente al governo, nella sua collegialità e in particolare alla presidenza del Consiglio, una piena assunzione di responsabilità”.
E proprio Zanonato, ministro dello Sviluppo, a margine dell’inaugurazione dei lavori del nuovo elettrodotto Italia-Francia, aveva richiamato l’attenzione sull’aumento dei prezzi dei carburanti.
Secondo il ministro, “il rincaro dei prezzi è dovuto a un aumento del greggio e della domanda, e per questo i petrolieri aumentano il prezzo. Ma lo ‘stacco’ (cioè la differenza tra i listini europei e i nostri) è minimo”.
Il ministro ha poi fatto sapere che è “già stato disposto un richiamo ai petrolieri, chiedendo loro di tenere conto della situazione del nostro paese”.
Il Codacons, però, ha bocciato subito l’intervento di Zanonato.
Il Presidente, Carlo Rienzi, ha infatti commentato l’idea con questa metafora: “Si tratta di un’iniziativa assolutamente inutile, un po’ come chiedere al lupo di non mangiare la pecora”.
“Il governo – ha proseguito Rienzi – per contenere i listini dei carburanti e ottenere una diminuzione del prezzi, ha altre frecce al suo arco. Può intervenire sulle tassazioni, eliminando balzelli inutili e obsoleti che pesano da anni sul prezzo della benzina; può accertare attraverso la guardia di Finanza cosa avviene realmente nella formazione dei listini dei carburanti, acquisendo i contratti di acquisto del greggio presso le compagnie petrolifere e denunciando le speculazioni a danno degli automobilisti. Tutte misure che avrebbero di certo effetti reali e immediati ben diversi da infruttuosi richiami”.
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