Sospensione sanitari non vaccinati, Cgil Medici: “Scelta ricade su personale sanitario vaccinato”

Cgil Medici invita al dialogo tra lavoratori, sindacati e governo perché la sospensione degli infermieri è un danno per tutti

Operatori sanitari non vaccinati, ne ha parlato Andrea Filippi, segr. naz. Fp Cgil medici, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Campus.

Sanitari non vaccinati, dai territori dati inferiori a quelli nazionali

Sul personale sanitario non vaccinato. “Dai territori arrivano dati inferiori rispetto a quelli che vengono comunicati a livello nazionale –ha affermato Filippi-. Si parlava di un 20%, in realtà i dati sono inferiori.

E’ un problema enorme, quello che poteva fare il governo con una legge era e resta condivisibile, ma a questo punto bisogna prendere atto che la sospensione dal lavoro di coloro che non si sono vaccinati significa che chi è vaccinato e rimane al lavoro dovrà lavorare ancora di più. Dobbiamo riprendere la cultura del confronto con lavoratori e organizzazioni sindacali, che da Brunetta in poi, è venuto sempre meno.

Non si può affrontare un problema così critico senza un confronto azienda per azienda. Dato per scontato che la vaccinazione per i professionisti sanitari deve essere un atto dovuto. La legge è chiara, il problema è come applicarla.

Sospensione è danno per la categoria e la Sanità

La legge dice che sostanzialmente chi non si vaccina viene sospeso in maniera permanente senza stipendio, ma più di questo non si può fare, evidentemente è necessario un confronto con i sindacati per avviare una campagna di informazione e formazione per i sanitari.

Nel momento in cui i professionisti venissero direttamente coinvolti nelle problematiche, certe situazioni diminuirebbero drasticamente.

Anche l’ultimo che non sia d’accordo va evidentemente coinvolto e formato di più. Io non vedo altre soluzioni per non far ricadere questa problematica sui professionisti che si sono vaccinati e che si ritrovano con un carico di lavoro ancora maggiore. Come Cgil abbiamo chiesto incontri a tutte le aziende per risolvere insieme il problema. Ci sono aziende che non convocano i sindacati da anni”.

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