Terremoti e scuole chiuse: basterebbe fare prevenzione, dice Mario Tozzi

Il terremoto di ieri 7 novembre a Balsorano riaccende il dibattito sulla prevenzione anti-sismica, ne parliamo con il geologo Mario Tozzi

Buongiorno dottor Mario Tozzi, geologo, saggista e divulgatore scientifico; ci può dire qualcosa sul terremoto che c’è stato ieri alle 18:35 a Balsorano (Aquila)?

Si è trattato di un terremoto di quelli tipici dell’Appennino centrale, e delle sequenze aquilane, quindi un terremoto come quelli che si verificano spesso in quella zona sensibile. Un terremoto tra l’altro di magnitudo 4.6 quindi medio-bassa. un terremoto che può essere pericoloso solo se non si progetta e costruisce in modo adeguato.

I terremoti non sono prevedibili, ma la nostra prevenzione è in nostro potere? Oggi molte scuole vicine all’area dell’epicentro sono chiuse…

Non ci sarebbe alcun bisogno di chiudere le scuole per terremoti di questo tenore, basterebbe che fossero costruite bene. Terremoti come questo, di magnitudo medio-bassa fanno danni solo dove non c’è stata prevenzione. Una delle misure sono i soffitti e solai solidali con le pareti. Anche le costruzioni vecchie possono essere adeguate con poca spesa.

Bisogna prepararsi perché l’Italia è un paese sismico, ma si fa finta che non lo sia.

Francamente un terremoto nell’Appennino non può essere una sorpresa, ed è ridicolo e pericoloso fare finta che lo sia, non adeguando le abitazioni e le strutture pubbliche all’elevata sismicità del nostro paese.

Come mai un terremoto di magnitudo non eccezionale come quello di ieri è stato avvertito in modo così importante anche nelle province laziali e a Roma?

La propagazione delle onde sismiche dipende dalla qualità e dalla composizione del suolo e del terreno, dunque da cause squisitamente geologiche. E quindi anche dalla struttura di connessione di questi materiali nel sottosuolo profondo. Non solo, quindi,  dalla forza del terremoto.

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