Treni Roma-Cassino, ancora un guasto elettrico: ritardi e cancellazioni

I pendolari ormai sono avvezzi alle avversità che possono manifestarsi da un giorno all’altro, senza preavviso

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Pendolari a Colle Mattia

Le probabilità che non si verifichino guasti nel corso di una settimana sulla linea ferroviaria Roma – Cassino sono bassissime, non per niente la tratta gode di pessima fama da diversi lustri.

I pendolari ormai sono avvezzi alle avversità che possono manifestarsi da un giorno all’altro, senza preavviso. L’ultimo episodio di disservizio si è verificato nella giornata di ieri, 21 gennaio 2021, quando il treno delle 14:42 tardava la partenza dalla stazione Termini.

Disagi sulla Roma-Cassino, niente di nuovo

Mentre i minuti di ritardo aumentavano, un’agitazione cominciava a serpeggiare tra i pendolari che avevano preso posto e quelli rimasti in piedi, per le norme anti covid. Era stato annunciato un problema sulla linea elettrica, un guasto tra le stazioni di Colle Mattia e Zagarolo.

Niente di nuovo sotto il sole, commentano tra i sospiri i lavoratori, che hanno un solo desiderio, tornare il prima possibile alle loro case. Finalmente il convoglio ha preso a muoversi, in ritardo ma è partito, solo che dopo pochi chilometri la vettura si arresta del tutto alla stazione di Colle Mattia.

Pendolari come automi

I viaggiatori vengono invitati a scendere dal treno per raggiungere il binario numero 1. Una massa non indifferente si sposta, sono centinaia di persone, ammucchiate, prima di scendere le scale verso il sottopasso. Assembrati, si sale di corsa, come automi, per prendere posto sul prossimo treno, meno male, si arriva al binario.

Ma il treno non c’è, bisogna aspettare, ancora pazientare. Sono centinaia i viaggiatori, strapazzati ormai, quasi vinti, studenti e lavoratori, giovani e maturi sulla banchina della stazione di Colle Mattia.

Ritardi, corse cancellate, ancora disagi

L’altoparlante della stazione diffonde una voce che dice di corse cancellate, di scuse per i disagi, di un guasto della linea elettrica, e quando i pendolari salgono sul treno della “salvezza”, l’odissea quotidiana pare volgere al termine.

I vagoni si riempiono in un attimo, i posti vengono tutti occupati, non c’è spazio per il rispetto delle distanze, non è possibile, sedersi è allentare la calca. Manca l’aria, qualcuno avverte malore, la prossima stazione è Zagarolo, pochi chilometri, ma sembrano molti di più, non si arriva mai.

Anche oggi Ferrovie dello Stato ha offerto un servizio scadente, irrispettoso dei passeggeri, l’ennesima riprova dell’inefficienza del sistema di trasporto ferroviario italiano.

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