Vaccino influenza resta obbligatorio nel Lazio, Tar respinge ricorso Codacons

Nel Lazio è prevista l’obbligatorietà della vaccinazione antinfluenzale, in Calabria no. Stranezze della Sanità italiana

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Vaccino influenza

Vaccino influenza rimane obbligatorio. Nessun annullamento dell’obbligo vaccinale nel Lazio. E’ stata respinta infatti dal Tar del Lazio la richiesta di annullamento presentata dal Codacons dell’ordinanza del presidente della Regione del 17 aprile scorso.

Il provvedimento firmato da Nicola Zingaretti rende obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica per tutti i cittadini over 65 anni e tutto il personale sanitario.

Lo fa sapere in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. L’ordinanza regionale – spiega la nota – richiama le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e la prevalenza della tutela della salute pubblica.

Vaccino influenza obbligatorio, inosservanza e ripercussioni sul lavoro

Per il personale sanitario la mancata vaccinazione obbligatoria, non giustificabile da ragioni di tipo medico, avrebbe comportato dei provvedimenti connessi allo svolgimento della mansione lavorativa.

“In attesa della discussione del merito, questo pronunciamento del Tar – ha dichiarato D’Amato – è molto importante poiché non interrompe la macchina organizzativa della vaccinazione antinfluenzale che ha un obiettivo ambizioso di coprire una fascia di cittadini molto ampia e anche tutti gli operatori sanitari con un vaccino gratuito e sicuro.

Vaccinarsi quest’anno – sottolinea D’Amato – ha una particolare importanza data la pandemia in corso. Una efficace copertura antinfluenzale consente di verificare prima i sintomi del Covid ed evitare inutili assembramenti presso i pronto soccorso”.

In Calabria vincono i cittadini, il Tar annulla l’obbligo della vaccinazione

Lo scorso 27 maggio 2020 la Regione Calabria aveva pubblicato un’ordinanza che prevedeva l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale. L’obbligo per gli over 65, i medici, il personale sanitario e sociosanitario di assistenza e gli operatori di servizio delle strutture di assistenza, anche volontari.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, a differenza del Tar del Lazio, ha accolto il ricorso presentato dai cittadini, annullando l’ordinanza del Presidente della Regione Calabria. Ma le norme riguardanti la salute pubblica non dovrebbero essere uniformi su tutto il territorio nazionale?

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