Viterbo, rogo al carcere: tre agenti feriti. Fns Cisl: “è preoccupante”

Ancora violenze nelle carceri, stavolta a farne le spese tre agenti di polizia feriti al volto e intossicati dal rogo appiccato da un detenuto

Carcere di Viterbo

Casa Circondariale di Viterbo

Nel penitenziario di Viterbo la situazione è preoccupante, un rogo è stato appiccato nel carcere da uno dei detenuti provocando il ferimento di tre agenti.

Ancora violenze in carcere, a farne le spese anche stavolta gli agenti di polizia penitenziaria che sono finiti al pronto soccorso per ferite e intossicazioni.

A denunciare i fatti è Maurizio Orlandi, segretario generale Fns-Cisl che in una nota afferma: “La Fns Cisl Viterbo si dichiara preoccupata da quanto sta succedendo nell’istituto di Viterbo, dove tre poliziotti penitenziari hanno fatto far ricorso al Pronto soccorso a seguito di un detenuto arabo trasferito da altre sedi per ordine e sicurezza il quale ha dato fuoco alla cella durante il turno serale.  Sono state riscontrate ad un Sovrintendente il setto nasale rotto con 30 giorni di prognosi, ad un Ispettore 06 giorni per contusioni e 03 giorni ad un Assistente Capo per intossicazione”.

Il penitenziario non è nuovo a episodi di violenza, nei giorni scorsi un gruppo di detenuti hanno aggredito un infermiere “colpevole” di non aver ricevuto le prescrizioni dei farmaci. La protesta è degenerata nel rogo delle suppellettili della sezione. A placare gli animi solo l’intervento del comandante e della direttrice.

Viterbo: rogo al carcere, il problema del sovraffollamento

Situazioni difficili, quelle delle carceri di cui ci siamo occupati in più occasioni e che rimandano tutte all’annoso problema del sovraffollamento dei penitenziari e per contro dello stillicidio di organico.

Troppi i detenuti stipati nelle carceri e troppo pochi gli agenti che si occupano della gestione delle persone che stanno scontando una pena.

Nel carcere di Viterbo attualmente la capienza risulta essere di 519 persone recluse su una capienza massima calcolata su 412 unità. Sono 107  i detenuti che non dovrebbero essere lì.

Non solo, per 107 detenuti in più mancano 100 agenti rispetto alla pianta organica prevista considerato, anche, le unità distaccate al Gruppo Operativo Mobile.

Una situazione che ha del paradossale e che lascia ampio spazio alla possibilità che episodi del genere siano destinati a ripetersi nel tempo.