Arresto De Vito: Nessuno può sventolare le bandiere Onestà e Trasparenza

Sembra che chiunque, arrivato a ruoli di potere, lasci le buone intenzioni e si lanci su strade illegali

Ineluttabile, inevitabile. Sembra che chiunque, arrivato a occupare ruoli di potere, attratto dalla possibilità di guadagno, lasci le buone intenzioni e si lanci su strade allettanti ma insidiose e soprattutto illegali. Il caso del Presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito (M5S), è eclatante. Intanto perché è addirittura un arresto, il primo di un esponente dei 5 Stelle e poi perché il Movimento nacque proprio come reazione alla corruzione, alla disonestà, agli illeciti, alla politica deteriore. Naturalmente chi conosce di che pasta è fatto l’uomo, sa che bandiere del genere, “Onestà” e “Trasparenza”, è meglio non esporle, perché sono le meno adatte ad essere sventolate. Non esiste una specie umana migliore di un’altra, un partito più sano di un altro e un movimento nato dalla miscela di anime così diverse, che non hanno avuto nemmeno un’educazione comune ma chissà chi sono, chissà da dove vengono, come fanno ad essere pensati come una classe omogenea di politici diversi da tutti gli altri e incorruttibili? Hanno lo stesso rischio di essere inquinati che chiunque altro, all’interno di qualsiasi altro partito.

Il caso dei rimborsi che i parlamentari del Movimento 5 Stelle (unico tra i partiti), hanno promesso di far tornare indietro per essere messo a disposizione della comunità e favorire una sorta di microcredito è indicativo di come il comportamento umano sia tuttaltro che ineccepibile. Alcuni parlamentari, è stato dimostrato, hanno prima bonificato la cifra pattuita e successivamente revocato il bonifico. Non è forse grave un atto del genere? Non dimostra forse che una furbata di questo tipo può essere seguita da birbonerie ancora più odiose e malandrine? Ascoltare il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, che dice: “Con noi la corruzione non esiste. Da noi i corrotti vengono cacciati”, stupisce, imbarazza. L’arresto di De Vito, i bonifici revocati e altre faccende accadute a uomini del Movimento dimostrano che le bandiere da impugnare non possono essere Onestà e Trasparenza perché quelli sono simboli che uno si aspetta da tutti. Che lavorino sui fatti veri, sentendosi meno diversi ma più capaci.

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