Artena, PD, fatti sentire e riparti

Archivia l’apatia degli ultimi mesi e tira fuori l’orgoglio!

Riceviamo e Pubblichiamo:

In questi giorni, dopo la sconfitta elettorale del Pd nelle elezioni comunali, con la bruciante perdita di Roma e Torino, sembra quasi inutile parlare delle traversie del Pd artenese, ma comunque è necessario farlo. Sono passati più due mesi dalle dimissioni di Massimo Martini ex segretario, a tuttora il Direttivo non nomina un sostituto, ne, dice come vuol procedere per dare una guida al Circolo.

Le dimissioni di Martini, sono nate a seguito dei malumori sorti nel Circolo per il  sostegno, voluto dal segretario provinciale Maugliani e condiviso da Martini, ad una giunta che niente aveva a che fare col Pd, con l’esito finale dell’ingresso di Pecorari Domenico in giunta. Cosa che poteva benissimo avvenire – visto che Domenico aveva già maturato l’idea di aiutare la giunta da un bel po’ di tempo – senza massacrare un Circolo che tentava un rinnovamento generazionale. Questa colpa ricade quasi del tutto sul segretario provinciale Maugliani, dimostratosi incapace e succube dei notabili Astorre e Leodori che, insieme al ceto politico provinciale e romano, concentrati sulle loro carriere e non sulla ‘politica’, hanno aperto una prateria ai 5Stelle. Questi dirigenti incapaci e di scarsa cultura politica, devono dimettersi e chiedere scusa ai militanti e simpatizzanti del PD! Un’altra buona parte delle responsabilità le porta sulle spalle l’ex segretario Martini. Il quale, ‘candidamente’ ha sacrificato  il Circolo sull’altare dell’amministrazione ‘civica’ dove non mancano ambiguità e poca chiarezza, oltre a una lotta interna resa evidente dal balletto delle deleghe. Cosa formalmente legittima, ma che evidenzia la ‘casualità’ nel ricoprire gli incarichi di indirizzo, e non un preciso disegno legato alle competenze e capacità, cosa che dovrebbe essere per gli incarichi assessorili.

Una buona politica deve saper dare la guida degli assessorati a chi è competente e non sempre la competenza va insieme alla raccolta dei voti. Chi prende i voti, acquisisce un ruolo politico di ‘rappresentanza’, e non è detto che abbia le ‘competenze’ di guida di un assessorato. Una nuova politica, da queste considerazioni deve ripartire, altrimenti è sempre sotto botta dai portatori o feudatari del voto. Ricordate  queste poche note, passiamo all’attualità.

Proviamo a ragionare: c’è un Direttivo PD nel pieno dei suoi poteri e può agire di conseguenza: 1) Nominare direttamente un segretario (che deve essere uno degli iscritti al partito); oppure; 2) Decidere e stabilire un percorso congressuale, fissando date e modalità in modo chiaro e trasparente; permettendo, a chi ha un progetto di rilancio del Circolo, di organizzare e proporre una candidatura alla segreteria. 3) Se, dopo aver provato ad espletare queste due possibilità non si trova una soluzione, il Direttivo ha il dovere di dimettersi in blocco. Ma  le due possibilità, dette sopra, le deve provare ad espletare con serietà ed impegno.

Ad Artena, viviamo una confusione insopportabile tra liste civiche opache,  iscritti pd in maggioranza e in opposizione nel consiglio comunale, su questa cosa, alcuni politici-gattopardi c’hanno marciato giocando sui ragionamenti semplici di tanta gente. Purtroppo. E’ ora di eliminare queste ambiguità. E’ ora di smetterla con le ipocrisie, va ristabilita una chiarezza delle scelte. Ci vuole un Circolo che sappia essere “interessante” e promotore di discussione tra i cittadini, per delineare un progetto creativo e nuovo. Ci vuole un Circolo che non si vergogni del proprio simbolo come troppe volte è successo, recuperando un orgoglio di se, e non rifuggendo da un confronto dialettico anche duro con altri soggetti politici.

Invito il Direttivo e gli iscritti a non essere timidi, a prendere le decisioni necessarie e non più rinviabile,  per andare avanti ed agire. Non fatevi distrarre, da chi dice che siamo pochi iscritti e quindi poco rappresentativi, sono quelli  che vi vogliono mettere nel ‘sacco’  per continuare a manovrare a modo loro. Fate le cose semplici e fatele per quello che le regole dicono, ma fatele. Non siate conniventi con quelli che pensano a loro, invece che alle Idee e ai Valori del PD. Perché sia chiaro senza Idee e Valori, non ha senso un movimento politico riformista. “Per avere Futuro bisogna avere un’Idea di Futuro”. Per definire questa ‘Idea di futuro’ dobbiamo lavorare per fare in modo che Artena, apra una strada nuova. Prima, come Circolo e poi, se saremo convincenti e capaci ad ottenere la fiducia dei cittadini, a fare di Artena una stella che brilla, che si possa guardare e vivere con piacere.

P.S.:Il NO all’Europa del referendum britannico, mostra come le ‘spinte irrazionali’ siano sempre in agguato con tutti i rischi che comportano. Un PD, pulito, preparato, credibile deve dare un contributo affinché le scelte vengano fatte con  buoni argomenti e non con paura e demonizzazioni. Nel Regno Unito ci sono 500.0000 giovani italiani – tra studenti, lavoratori, ricercatori, professionisti di alta specializzazione –  che in questo momento sono molto preoccupati per il loro futuro e vivono con apprensione quello che succederà. In Italia invece, ci sono dei personaggi e forze politiche che applaudono all’esito del referendum. Sono penosi e ciechi, retrivi e avventuristi che non guardano al futuro ma si chiudono nel passato, ovviamente pensando di stare nel futuro. Ma è una distorsione ottica.  La loro parola magica è Sovranità, che nel proprio ‘ intimo ’ contiene il seme delle ‘due S’ (sangue e suolo), l’origine dei nazionalismi novecenteschi.  I loro sogni sono: frontiere, dazi, controlli, verifiche sui passaporti, sguardi biechi verso chi ha un colore diverso della pelle o parla un’altra lingua, e cosi continuando. 

Noi siamo altro e dobbiamo fare altro, se non lo facciamo Noi, nessun’altro lo fa! La siesta sta durando da troppo tempo, diamoci una svegliata cari democratici.

Renato Centofanti renatocentofanti@libero.it

Lascia un commento