Colleferro, gli ex lavoratori Amazon: “La nostra battaglia continua”

I rappresentanti del Comitato manifestazione ex lavoratori preparano un esposto alla Procura per il “reato di somministrazione fraudolenta”

Amazon Colleferro

Amazon

Le manifestazioni dello scorso 10 Maggio hanno visto gli oramai ex lavoratori del magazzino Amazon di Colleferro unire le proprie forze davanti al magazzino di via Palianese, alla filiale di Adecco e al comune di Colleferro, per denunciare la gravità dell’operazione di sfruttamento commessa dal colosso statunitense. Sono stati infatti più di mille i dipendenti trattati come forza lavoro usa e getta: assunti a tempo determinato, non rinnovati e congedati nel dicembre 2020. Una vera e propria illusione per tutti coloro che speravano nella stabilità lavorativa in piena pandemia.

L’emendamento in Parlamento

La questione ha assunto talmente tanto spessore che l’eco della protesta si è fatto sentire anche in Parlamento, tramite un emendamento presentato dal gruppo di deputati del Pd (Cantone Carla, Viscomi, Mura, Gribaudo, Lacarra e Lepri).

Testimonianze dirette

Inoltre, lunedì prossimo o il lunedì successivo, durante la trasmissione Report in onda su Rai 3, dovrebbe apparire finalmente anche il servizio giornalistico riguardante la situazione del magazzino Amazon di Colleferro e le testimonianze dirette sulla questione dei lavoratori svantaggiati utilizzati da Amazon per aggirare il limite del tetto massimo della somministrazione a tempo determinato.

Il comitato di Colleferro

“Stiamo aspettando – scrivono i rappresentanti del Comitato manifestazione ex lavoratori somministrati Adecco/Amazon di Colleferro – che esca anche questo servizio giornalistico, in modo da accluderlo insieme alle testimonianze utili per presentare ufficialmente esposto alla Procura della Repubblica competente perché indaghi sul possibile reato di somministrazione fraudolenta, come previsto dall’art.38bis del Dlgs 81/2015, eventualmente commesso dai responsabili di Amazon e Adecco nell’accaduto”.

“La nostra battaglia continua”

E aggiungono “Stiamo cercando di captare il malcontento dei lavoratori del magazzino Amazon di Passo Corese perché possano anche loro denunciare il comportamento immorale e vergognoso dell’azienda e delle agenzie per il lavoro lì operanti (Adecco e GiGroup) nell’utilizzo abnorme di personale precario. Rimane il timore che a Fiumicino, con la prossima apertura del nuovo magazzino di Amazon, possa succedere la stessa sventura capitata a Colleferro e a Passo Corese”.

L’incontro con la Regione Lazio

Nella prossima settimana è altresì previsto l’incontro con la Regione Lazio, nella figura del suo assessore al lavoro, che si è detto disponibile a incontrare una delegazione degli ex lavoratori insieme al sindacato per discutere e aprire un tavolo di lavoro serio.

Gli ex lavoratori non ce l’hanno con Amazon, ma con il sistema usato da Amazon nello sfruttare per pochi mesi i lavoratori precari della zona, bisognosi di lavoro, per poi buttarli via e sostituirli come fossero macchinari di cui disfarsene quando vogliono. Un sistema reso possibile anche grazie alla complicità delle agenzie per il lavoro che selezionano appositamente lavoratori svantaggiati per il loro uso illimitato consentito dalle leggi attuali.

Lascia un commento