Dottor Russo: “Green Pass spinge all’imprudenza i vaccinati, può favorire contagi”

Green Pass: cosa ne pensa il Dott. Francesco Russo, Medico-Chirurgo, Ricercatore Confermato del Dipartimento di Scienze Chirurgiche

Green Pass

Il cosiddetto “Green Pass” è una certificazione burocratica di avvenuta guarigione e vaccinazione, normata da norme e provvedimenti nazionali (al vaglio dei tribunali) e da un Regolamento UE.

La vaccinazione non rende immuni dal contagio

Il Green Pass dovrebbe mettere in sicurezza nelle intenzioni la popolazione dalla infezione Covid-19: peccato però che non esista alcuna garanzia che in caso di vaccinazione il paziente sia poi immune ad un successivo contagio del Covid-19 e che invece la vaccinazione sia spacciata come la panacea rispetto alla diffusione della malattia nella popolazione.

Infatti, per espressa ammissione di Big Pharma, questo è riportato nei foglietti informativi di ogni singolo vaccino e questo dovrebbe essere riportato e ben spiegato da ogni medico che pratica il vaccino al Cittadino in sede di sottoscrizione di consenso informato (pena il reato di falso ideologico o la nullità del consenso).

La dubbia liceità dello Stato di Emergenza

Inoltre, lo Stato di Emergenza recentemente approvato fino al 31.12.2021 dal Consiglio dei Ministri del Premier Draghi, a mio giudizio potrebbe aver violato sotto vari aspetti la Costituzione perché esso non è espressamente previsto in Costituzione se non per cause belliche e perché la condizione di emergenza sanitaria poteva avere senso nei primi mesi della pandemia ma oggi è una situazione ordinaria.

Il Green Pass a mio giudizio incide fortemente e pericolosamente su diritti costituzionalmente protetti (in primis il libero stabilimento delle persone) e che per giunta vengono pagati profumatamente con le tasse generali di tutti i cittadini compresi quelli che non hanno richiesto ed ottenuto il green pass e che quindi non ne possono usufruire.

Se i vaccinati possono infettare a cosa serve il Green Pass?

Quindi, la domanda che io mi pongo è a cosa serva oggi questo tipo di certificazione amministrativa e soprattutto a chi serva. Infatti, se ormai oggi concordiamo tutti sul fatto che comunque anche chi si è doppio vaccinato o è guarito dalla malattia si può reinfettare in forma lieve (o in forma anche grave pare), anche chi avrà ottenuto l’agognato green pass dovrà comunque sottostare ai provvedimenti del caso (isolamento, tracciamento e quarantena) in caso di nuovo contagio. E quindi perché farlo? Cui prodest?

Il paradosso del Pass

In più, la diffusione di una falsa sicurezza indotta dal Green Pass (come certi media accanitamente insieme a certi pseudoscienziati propugnano) può indurre a mio giudizio larga parte della popolazione italiana in possesso del green pass ad abbassare la guardia in tema di prudenza e sicurezza dal contagio.

E per motivi squisitamente demagogici ed elettorali ad eliminare per esempio le preziose mascherine nei posti al chiuso, ad ignorare il distanziamento sociale, a riaffollare eventi pubblici come stadi, concerti, congressi, matrimoni, ecc, a frequentare mezzi di trasporto pubblico superaffollati anche senza precauzioni. Questo sarebbe pericoloso perché innescherebbe automaticamente lo sviluppo di nuove forme virali (varianti) anche nei vaccinati con rischi di sviluppare di nuovo ipoteticamente anche malattie in forme gravi.

Le varianti virali sono la logica conseguenza del virus di trovare nuove possibilità di sviluppo e convivenza con l’ ospite, anche laddove trovi sbarrata la strada dei vaccinati.

Quindi perché questa vera e propria follia liberticida del green pass che ci riduce la socializzazione (indispensabile anche economicamente), a meno che non abbiamo dato il nostro obolo sociale o alla malattia o al vaccino? A chi giova segmentare e frammentare la popolazione italiana che invece ha assoluto bisogno di compattezza sociale per superare le conseguenze anche sociali ed economiche di 18 mesi di pandemia?

Noi abbiamo bisogno di investire liberamente i nostri denari ed il nostro tempo, frequentando la società e non dobbiamo rinchiudere i nostri soldi nei depositi bancari spesso infruttiferi e passibili di incursioni piratesche patrimoniali perché soggiogati dalla paura.

Le cupe assonanze con le leggi degli anni ’30

La preoccupazione che ho, ricordandomi seppure in ben altro contesto ideologico le Leggi liberticide degli anni 30 del 900 in Italia ed Europa che poi contribuirono a portare il seme della divisione prima e della Guerra poi nelle popolazioni, è che questi provvedimenti come il Green Pass (primo di una lunga serie del genere?) divinatorie e miracolistiche basate su superficiali e fragili presupposti scientifici o addirittura inesistenti, servano piuttosto a sperimentare ed a determinare quale sia il grado di resilienza della popolazione italiana e francese.

Al momento sul tema vaccini per poi aprire magari in futuro il campo a ben altri provvedimenti più pesanti e violenti nel merito e nella sostanza. Fortemente liberticidi anch’ essi. Il passo sarebbe breve, specie in un Parlamento dimezzato come sarà il prossimo.

I principi alla base della Carta Costituzionale del 1948 sono elevati di livello e tengono fondamento addirittura in Trattati internazionali e sovranazionali a cui l’ Italia e la Francia hanno aderito.

La stessa UE nel Regolamento del Green Pass sottolinea il fatto che non può esservi automatismo di obbligatorietà vaccinale, né discriminazione vaccinale nella popolazione e questo il Legislatore italiano sembra esserselo dimenticato almeno per i sanitari.

Sieri emergenziali e sperimentali…ma gli affari sono reali

I principi costituzionali del 1948 pongono nell’ ART. 32 un forte limite all’ intervento dello Stato nel determinismo delle condizioni di salute dell’ individuo e le sole condizioni per poter intervenire in violazione di questi principi devono avere una solidissima base scientifica di vantaggio per la salute pubblica, cosa che questi vaccini non hanno perché basati su sperimentazioni numericamente molto piccole e con autorizzazione FDA ed EMA solo di tipo emergenziale.

Ma emergenziali e sperimentali non sono però i quattrini che Big Pharma sta guadagnando con i vaccini in Italia ed in Europa, né ci è dato sapere la compagine societaria che guida le 4 società che costruiscono e producono questi vaccini: di chi sono i loro finanziamenti oltre a quelli enormi pubblici dati dai singoli Stati per la ricerca dei vaccini?

Sono interrogativi che ci dobbiamo porre perché spesso come diceva il compianto Giudice Falcone per scoprire la verità bisogna seguire i soldi ed aggiungo io adesso a trenta anni di distanza, anche le risorse umane che ci lavorano.

Di sicuro il cervello non lo spegneremo, la parola non ce la toglieranno e fessi non ci faranno!

Chi vivrà vedrà.

Dott. Francesco Russo, Medico-Chirurgo, Ricercatore Confermato – Dipartimento di Scienze Chirurgiche

Università di Roma Tor Vergata

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