Intervista a Pier Francesco Pingitore, fondatore del Bagaglino

Un maestro. Solo così si può definire Pier Francesco Pingitore. Autore, regista, scrittore, sceneggiatore e anche giornalista

Un maestro. Solo così si può definire Pier Francesco Pingitore. Autore, regista, scrittore, sceneggiatore e anche giornalista. Non c’è qualcosa che gli manchi, almeno professionalmente parlando. “Mi posso ritenere soddisfatto della mia carriera – dice – anche se poi, per fortuna, la voglia di realizzare nuove idee c’è sempre. E pure l’ispirazione”. Lei ha iniziato il suo percorso lavorativo come giornalista, caporedattore del periodico Lo Specchio, preferendo poi seguire la strada della regia. 

Cosa ne pensa del giornalismo di oggi? “La crisi che sta attraversando è molto grave – spiega – il giornale sta diventando un reperto archeologico. Le fonti diventano i social network, c'è molto sensazionalismo nel dare la notizia e superficialità. Ai lettori servono dettagli e precisione – prosegue – perché un professionista è chiamato ad assumersi la responsabilità di quel che scrive o dice e i social non la garantiscono”.

Sta per partire il suo nuovo spettacolo Granfollia! in anteprima il 29 novembre al Salone Margherita. “Oltre ad attori e comici – spiega – ci sarà musica dal vivo. Si tratta di un’idea innovativa: una ballata di 120 anni di canzoni interpretate da Manuela Villa”. Tra i protagonisti del varietà, che sarà in scena fino a febbraio 2018, anche Pamela Prati, Martufello e altri storici compagni di lavoro di Pingitore. 

Il Bagaglino è stato il suo più grande amore?  “Ce l’ho nel cuore – confida – mi ha accompagnato per decenni”. Pingitore ha fondato la compagnia di varietà il Bagaglino nel 1965, che ha dato il nome ad uno spettacolo teatrale, trasmesso anche in tv con altissimi picchi di ascolto. 

Perché ad un certo punto non è andato più in onda, dava fastidio a qualcuno? “Di questo argomento – commenta – bisognerebbe parlarne con i piani alti delle reti televisive. Quello che posso dire è che sicuramente è stato un peccato interromperlo: si è trattato di un format molto amato dal pubblico. Una grande soddisfazione per me e tutti quelli che ci hanno messo l’anima”. 

Il Bagaglino ha avuto tante prime donne. Lei ha dichiarato di averle “amate” tutte. Ma una preferita c’è stata? “Forse sì. Ma tutte, davvero, mi hanno trasmesso qualcosa di profondo – conclude – ognuna in modo diverso”.

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