Libri, “La grande storia dello Stadio Olimpico”, una storia infinita

Lo Stadio Olimpico è un vecchio amico al quale i romani e gli italiani sono legati dall’affetto più profondo

Roma e Lazio

Stadio Olimpico di Roma

Lo Stadio Olimpico è un vecchio amico al quale i romani e gli italiani sono legati dall’affetto più profondo. Ha i capelli bianchi e qualche ruga, ma questi sono dettagli insignificanti. Perché quando inizia a raccontare le sue avventure si rimane in ossequioso silenzio, incantati nell’ascoltare una parte importante della storia della Capitale. A partire dalla sua costruzione affidata alle testimonianze dei progettisti. In questo libro le luci della ribalta sono puntate su un impianto legato a un’infinità di avvenimenti. Una lettura rigorosa dal punto di vista storico intrecciata con frammenti di vita vissuta, spesso affidati dagli autori direttamente alla memoria di chi in quel teatro ha recitato un ruolo di attore principale. Colpisce ad esempio, semplice e umanamente intensissima, la testimonianza di Francesco Totti, il suo rapporto simbiotico con questo stadio: «Ci sono entrato che ero un ragazzino e sono uscito di scena che ero papà di tre bambini». E, con lui, i ricordi esclusivi di tanti campioni che vi hanno giocato tra Lazio e Roma come Giordano, Pruzzo, D’Amico, Giannini, Peruzzi e tanti altri. Quelli che lo hanno vissuto con indosso la maglia azzurra come un mito del calcio come Boniperti o quelli che hanno disputato nel tempio dell’Olimpico epiche finali.

Perché l’Olimpico attuale, ultima di quattro versioni raccontate dal punto di vista storico, attuale (con i tanti dietro le quinte di un polo divenuto ormai all’avanguardia) e architetturale aprendo i cassetti dei progettisti tra racconti, tavole di lucido e progetti, è una favola emozionale scandita non solo dalle imprese di Roma e Lazio, che complessivamente vi hanno conquistato quattro scudetti, o della Nazionale (con l’Europeo vinto nel 1968 ed una serie di altre gare indimenticabili). Stadio di coppe. La prima assegnata ha una valenza storica assoluta: la vince la Lazio, nel 1958. È la Coppa Italia, che torna ad essere disputata – peraltro in gara unica all’Olimpico – dopo una lunga pausa nel secondo dopoguerra e, novità assoluta, consente di cucire per la prima volta sulla maglia la coccarda tricolore. È anche la favola dalla Grande Ungheria di Puskas, che nel 1953 viene a inaugurarlo sotto lo sguardo del presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Quel giorno Boniperti c’era, probabilmente il più avanti degli azzurri sia tecnicamente che tatticamente, ma nulla poté al cospetto di una delle più grandi squadre della storia del calcio.

È lo stadio dell’Olimpiade del 1960, probabilmente la più affascinante di sempre, ed è lo stadio dell’atletica: Livio Berruti ci racconta quel giorno di settembre che lo portò sul tetto del mondo. Sara Simeoni diverte nel ricordare il suo rapporto con il tifoso romano, che agli Europei del 1974 fischia le tedesche dell’Est, sue avversarie, trattandole come fossero un ‘nemico’ calcistico. L’Olimpico, fugace ma essenziale punto di riferimento della boxe: Mario D’Agata nel 1956 vi conquistò il titolo mondiale, secondo italiano di sempre a farlo dopo Primo Carnera. Il pugile aretino era sordomuto, e la scena dei romani che per far sentire il loro calore sostituiscono alla voce lo sventolio dei fazzoletti resta una delle più romantiche e struggenti.

Olimpico, stadio del rugby e dei concerti. Dal primo, quello di Frank Sinatra che si esibì per le truppe americane, ai grandi appuntamenti dei giorni nostri con anche una lunga testimonianza, ad esempio, dei Pooh che vi hanno festeggiato i 50 anni della loro straordinaria avventura.

Olimpico luogo di comizi, di set di celebri pubblicità, di eventi religiosi e teatrali e di film divenuti veri e propri cult. Sono raccontati tutti, alcuni dai protagonisti: come Lino Banfi o come quel Don Bragg, campione di salto con l’asta nel ’60 che “vestirà” i panni di Tarzan sul set.

Olimpico protagonista della più alta delle foto – utilizzata per la copertina del libro – quella dei paracadutisti che scendono in verticale sull’impianto.

Caro, vecchio Olimpico: sospeso tra passato, presente e futuro, fiore all’occhiello della splendida zona del Foro Italico, trait d’union utile a rivisitare anche la storia degli altri stadi di Roma: è sempre lui, il nostro teatro dei sogni.

IL LIBRO: "Il nostro teatro dei Sogni", la grande storia dello Stadio Olimpico.                                                                                                      Prefazione di Giovanni Malagò. Editore Ultra Sport

GLI AUTORI:

Fabio Argentini

Giornalista professionista, si è occupato di politica e sanità prima di approdare all’editoria sportiva. Ha ricoperto incarichi prestigiosi come la direzione di «SPQR sport», rivista ufficiale di Roma Capitale. È autore di numerosi libri, tra i quali, Foro Italico tra passato, presente e futuro.

Luigi Panella

Nato a Roma nel 1966, giornalista del Gruppo Espresso, è una delle firme più note di laRepubblica.it. Ha pubblicato La strategia del Tasso (Limina, 2011), Roma sul ring (Ultra, 2014) e Colonello Ferenc (Ultra, 2016).

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