No green pass day. Proteste in tutta Italia: “Noi come gli ebrei sotto il nazismo”
Da Milano a Torino, da Bologna a Roma, da Napoli a Palermo. L’obiettivo comune è opporsi all’ultimo decreto del governo Draghi
“Uniti per la libertà di scelta contro ogni discriminazione” a Torino. “Libertà” a Roma. “Passaporto di schiavitù” a Trento. “No green pass” a Firenze. “Siamo nati liberi e moriremo liberi” a Bari. Sono solo alcuni degli slogan che hanno accompagnato i partecipanti allo sciopero legato al “No green pass day, giorno zero del Movimento Nazionale No Green pass“. Dalle 17.30 di ieri, sabato 25 luglio, si sono infatti radunati in più di 80 piazze italiane gruppi di manifestanti per marciare contro quella che è stata definita come “regime sanitario” e contro il nuovo decreto Draghi, che dal 6 agosto renderà obbligatorio il green pass per viaggiare, mangiare al ristorante e praticare sport.
La mobilitazione internazionale
Raduni e cortei si sono inseriti nel solco di una mobilitazione internazionale, animata da collettivi chiamati World Wide Demonstration e World wide rally for freedom. Mobilitazione a partire da cui gente proveniente da diversi Paesi del mondo è scesa in piazza. Dalla Francia, dove a Parigi si sono registrati scontri cruenti tra dimostranti e polizia, all’Australia, anch’essa teatro di disordini e arresti.
I paragoni al nazismo
Pare addirittura che molti dei manifestanti, pronti a battersi contro quella che hanno definito come “dittatura” a tutti gli effetti, abbiano fatto riferimento a una “rinascita del nazismo”. Foto di Mario Draghi con i baffetti alla Hitler esibite a Milano e Torino, dove l’urlo che ha raccolto i maggiori consensi è stato “Norimberga Norimberga” con evidente riferimento ai processi ai gerarchi dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Poi stelle di David con la scritta “non vaccinati = ebrei” e cartelli con le svastiche. I dimostranti di Cagliari si sono esibiti, srotolando una striscione che paragonava il Green pass all’Ahnenpass, il passaporto ariano introdotto in Germania nel 1933.
Le proteste dei ristoratori
In tutta Italia tra la folla pensionati, artigiani, lavoratori dipendenti, numerosi sono i ristoratori preoccupati per le ricadute economiche e per l’obbligo del green pass che scatterà il 6 agosto. “Non sono contro il vaccino, ma il green pass è un danno per l’economia. In molti rischiamo di fallire”, ha detto il proprietario di un locale che manifestava a Roma.
Le reazioni della politica
“Sentire pronunciare parole come ‘schiavitù’ e ‘truffa del Covid’ – interviene Licia Ronzulli, vicepresidente di Forza Italia al Senato – mi fa rabbrividire. Secondo questi irresponsabili, 130 mila morti forse li abbiamo solo sognati”. Francesco Boccia, deputato e responsabile Enti locali del Pd, esprime “amarezza per la mancanza di rispetto verso chi ha perso la vita e verso medici e infermieri che continuano a sacrificarsi per curare chi arriva in ospedale”. Per il capogruppo al Senato di Forza Italia Annamaria Bernini, invece, “vaccinarsi significa mettere in sicurezza sé stessi e porre le basi per uscire definitivamente dalla pandemia. Il green pass è dunque esattamente l’opposto di uno strumento illiberale, e il popolo No Pass va sensibilizzato con la forza della ragione, e non cavalcato”.
Le reazioni della scienza
“È un peccato che ci siano persone convinte che il green pass sia una privazione della libertà”, commenta il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco. “La libertà di ognuno, è ben noto ed è banale ricordarlo, finisce dove comincia la libertà di un altro. Nessuna nazione permette di andare in macchina a 300 all’ora perché si rischia di fare un incidente e far male a se stesso e agli altri”. Il Green pass obbligatorio in alcuni luoghi – sottolinea – è “una opzione che mira a renderci più sereni e solidali. Io entro in un ristorante, dimostro di essere attento alla mia salute e a quella di chi mi sta intorno”.
A Roma, Piazza del Popolo
Sarebbero circa tremila i manifestanti a piazza del Popolo a Roma. Questa la stima della Questura. Una protesta lanciata con un tam tam sui social, ma organizzata senza preavviso. Con una grande bandiera tricolore, anche qui lo slogan è stato “no al Green Pass” e “libertà”. In piazza CasaPound, che in una nota dichiara: ”Aderiamo alla manifestazione senza simboli”, e Forza Nuova, il cui leader romano, Giuliano Castellino, ha sottolineato di essere sceso in piazza anche se in teoria non avrebbe dovuto, visto che si trova sotto sorveglianza speciale. “Ma dovevo esserci”, ha spiegato. E proprio a Roma si sono vissuti attimi di tensione sfociati in disordini a piazza del Popolo. Le forze dell’ordine sono intervenute anche con i mezzi blindati per disperdere i manifestanti che volevano partire in corteo verso via del Corso. La tensione è rientrata ma un gruppo si è comunque staccato improvvisando un corteo.