Processo Willy, teste: Gabriele Bianchi ha sferrato un calcio furioso al petto della vittima, a terra continuavano a picchiarlo

L’inaudita violenza con cui è stato picchiato mortalmente il povero Willy Monteiro Duarte

tribunale di frosinone

Tribunale di Frosinone

“Stanno arrivando i Bianchi. Le voci della folla dicevano questo. Poi ho visto la loro auto che arrivava, un suv Audi scuro. È arrivato sfrecciando da via Bruno Buozzi e ha frenato di colpo. Ho visto scendere i fratelli Bianchi, Marco e Gabriele. Gabriele è sceso di corsa e l’ho visto sferrare un calcio in petto a Willy.

Così il primo teste al processo in Corte d’Assise a Frosinone per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il cuoco 21enne di Paliano, ucciso a calci e pugni la notte tra il 5 e il 6 settembre scorso a Colleferro. Quella sera era nel gruppo degli amici di Federico, il ragazzo coinvolto nella lite poi degenerata in tragedia. Ripercorrendo gli attimi della serata ha detto al pm: “Willy era appena arrivato e aveva salutato il suo amico Federico che poco prima stava discutendo con Belleggia.

Dopo il calcio, ho visto Willy cadere in terra e poi rialzarsi e poi ha visto altri piombargli addosso, ma c’era gente davanti. Belleggia e Pincarelli erano lì vicino ai fratelli Bianchi”. Gli attimi sono concitati, in piazza Oberdan ci sono decine e decine di persone accorse per sostenere o soltanto per assistere alla lite tra Federico Zurma e Francesco Belleggia. Poi l’arrivo del suv con a bordo i fratelli Bianchi e l’aggressione. “Ho visto il suo corpo a terra – racconta il testimone in aula – Gli aggressori erano scappati tutti. Le sue gambe erano ferme, pensavo fosse svenuto. Poi ho visto qualcuno praticargli il massaggio cardiaco”. 

“Ha spostato la schiena indietro per prendere la rincorsa”

“Ho visto Gabriele Bianchi sferrare un calcio furioso, potente, con la pianta del piede all’altezza dello sterno. Ha spostato la schiena indietro per prendere la rincorsa, lo slancio, caricando il movimento. Poi Willy è caduto”, continua la deposizione del teste in Corte d’Assise a Frosinone.

“All’arrivo dei Bianchi con Pincarelli e Belleggia che erano appena indietreggiati i 4 hanno avanzato come una falange. È stata un’aggressione a caso, a chiunque avessero di fronte. Willy si trovava al posto sbagliato al momento sbagliato”, ha detto il primo teste.

“No, no. Lui non c’entra niente, gridava il primo teste”. A rivelare il particolare dell’aggressione mortale a Willy Monteiro Duarte, durante l’udienza in Corte D’Assise a Frosinone, è un altro teste, testimone in aula, presente al pestaggio ai danni del 21enne di Paliano ucciso la notte tra il 5 e il 6 settembre scorso a Colleferro. Il teste ha riferito che durante l’aggressione a Willy, qualcuno ha provato a fermare la furia degli aggressori.

“Dopo essere stato colpito con un calcio, Willy si è rialzato di scatto. Ha sbattuto sullo sportello di una macchina – ha raccontato il secondo teste – e poi lo hanno aggredito di nuovo, più persone. In quel momento anche un altro ragazzo è stato colpito con un calcio alla gola e ha urlato: ‘fermi, fermi, lui non c’entra nulla’. Poi ho visto Pincarelli salire sulla macchina dei Bianchi. Ho poi scattato due foto all’auto degli aggressori che si allontanava, ho chiamato i soccorsi e le ho consegnate ai Carabinieri”, ha aggiunto. 

“Calci a vittima quando era a terra”

Willy ha ricevuto il calcio in pieno petto da Gabriele Bianchi e cadendo ha urtato contro la portiere di un’auto, sbattendo sotto il finestrino. Gabriele Bianchi stava continuava a dare calci a Willy mentre era a terra. È stata un’azione molto violenta. Un ragazzo è anche saltato addosso al collo di Gabriele urlando: basta, basta. Anche Pincarelli, mentre Willy era a terra, gli tirava calci”.

Così il secondo testimone, durante la sua testimonianza nel processo in corso in Corte d’Assise a Frosinone, per la morte di Willy Monteiro Duarte, il cuoco 21enne di Paliano, ucciso a calci e pugni, la notte tra il 5 e il 6 settembre scorso a Colleferro.

Terzo teste: “Willy a terra boccheggiava come un pesce”

“Willy era a terra, lo hanno circondato. Non so dire chi erano con precisione, ma intorno a lui c’erano 3 o 4 persone. È stata un’aggressione velocissima. Ho visto Willy a terra, boccheggiava come un pesce. Lo hanno colpito con pugni e calci”. Lo ha dichiarato un altro teste, durante la sua testimonianza, drammatica, come le altre, nel processo.

(Ago/ Dire)

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