Categorie: Interviste

Serena Grandi: “Sono perseguitata, noi donne non siamo protette”

Serena Grandi è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici".

Serena Grandi è tornata a parlare della sua lotta con un tumore al seno: "Sono di ottimo umore, sto bene, mi sto curando. Capitano a tutti cose simili. Ho visto 2000 donne operate in un anno, dico a tutte le ragazze e le donne all'ascolto, prevenzione, prevenzione, prevenzione. Mi sono accorta di questo tumore al seno per caso. Per fortuna i problemi sono stati risolti, oggi mi sto curando, non sto facendo la chemio per fortuna, la malattia ti cambia, ti cambia molto. Sono felice di aver incontrato dei medici che sono dei ricercatori, non dei medici che pensano soltanto ad avere una macchina lussuosa. Sono stata curata e coccolata, ho visto in ospedale almeno 2000 donne operarsi, c'è una condivisione da parte mia verso le altre donne, bisogna prevenire, siamo sempre sul filo del rasoio, la vita può fare brutti scherzi".

Sull'incontro con Tinto Brass, per il film Miranda: "Lo sento ancora, mi riconosce al telefono, mi parla. Ci siamo incontrati nel 1985. E' stato un incontro meraviglioso, fatto di giochi, risate, cibo. Lì ho creato le basi per quello che poi sarebbe diventato il mio lavoro. L'importanza di stare sul set, l'importanza della recitazione, che ho iniziato a studiare dopo. Ho capito quanto fosse importante recitare, essere puntuali, loro mi hanno aiutato molto. Sia Tinto Brass che la moglie mi hanno insegnato tutto".

Sui registi a cui è più legata: "Quando arrivo su un set, per me sono tutti padri. Ascolto il regista, cerco di seguirlo. Non faccio mai cose che sono fuori dai canoni di un copione. Sono molto legata a Tinto Brass, ma anche a Pupi Avati, con cui ho fatto due film, e che ha fatto emergere ed iniziare la mia seconda carriera. Poi non posso dimenticare Sorrentino".

Sul #metoo: "Quando mi chiedono di queste storie, rispondo che tutti ci hanno provato con me. Spesso mi succedeva, ma io mi basavo molto su quello che era il voler fare un film. Io ho sempre pensato che a registi e produttori gliela dai, il film non lo fai. C'è questa legge. Quando venni a Roma per la prima volta, convivevo con una ragazza che voleva fare l'attrice ma che poi non ha mai sfondato. Lei aveva tutti questi amici, tra registi e produttori, per lei era un continuo darsi. Ma alla fine non faceva mai nulla. Ho capito così che non era il caso. La prima professionalità era così forte, anche da giovanissima, che me la sono sempre cavata. Sì, con me ci hanno provato in tanti, ma questo è un altro discorso".

Serena Grandi ha raccontato poi di essere vittima di stalking: "Non siamo tutelate, non siamo protette. E' difficile poter essere protette, quando fai una denuncia per stalking e passa sul tavolo dei giudici ci vuole un sacco di tempo. E' noioso ricevere cento telefonate al giorno. Che vuoi fare, ci sono i matti. Ti deve capitare una cosa come è capitata a me con il tumore al seno per fare in modo che poi niente possa scuoterti più di tanto". 

Sulle vicende giudiziarie che l'hanno riguardata (Serena Grandi fu arrestata nel 2003, accusata di detenzione e spaccio di cocaina, vicenda dalla quale uscì prosciolta dalla magistratura prima ancora che iniziasse il processo): "Ho pagato ciò che è la macchina del fango. E ho pagato il mio nome. Se non mi fossi chiamata Serena Grandi non sarebbe accaduto niente. Il dolore è stato enorme, venirne fuori è stata dura. Ma ne sono uscita. Mi hanno anche risarcito, mi hanno dato 100.000 euro. Mi sono divertita, ho viaggiato. A volte con il vile denaro si sistemano tante cose". 

Cosa non rifarei: "Bisogna essere meno buoni, io ho perso tanto tempo ad essere sempre gentile con tutti. Ho fatto film gratis, ora il buonismo non va più di moda. Sono stata vampirizzata. La morte di mia madre mi ha colpita molto, mi ha fatto abbassare le difese. Bisogna pensare a sé stessi e basta. Essere egocentrici e andare avanti per la propria strada". 

Progetti futuri: "A ottobre debutterò in un grosso spettacolo teatrale, con la regia di Pino Insegno. Sarò in scena con Corinne Clery. Negli anni tra di noi c'è stata una grande rivalità, abbiamo buttato via 20 anni per ascoltare la gente cattiva che ci metteva una contro l'altra. Spesso gli uomini fanno litigare le donne. Ma ci siamo ritrovate. E ora faremo ridere la gente a teatro".

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