Sindaci sotto accusa: Angelo Miele record, 237 avvisi di garanzia

L’ex sindaco di Valmontone è il recordman dei sindaci italiani con 237 avvisi di garanzia ma mai per corruzione o concussione

Nei giorni in cui si discute sul ruolo del sindaco e sulle sue responsabilità civili e penali abbiamo pensato di sentire Angelo Miele, per venti anni sindaco di Valmontone (Roma), che ha collezionato una sorta di record tra i sindaci italiani con 237 avvisi di garanzia. "Tutto vero, 237 avvisi di garanzia, ma mai per corruzione o concussione – racconta Angelo Miele – il sindaco che svolge la propria attività come autorità di governo e amministrativa, ogni volta che prende una decisione, incorre nel rischio di abuso di atti d'ufficio. Spesso l'opposizione, nell'impossibilità di combattere politicamente gli atti della Giunta, ricorre alla magistratura per denunciare il sindaco. 

A me è capitato di avere l'opposizione di un imbecille che ha presentato 600, 700 esposti e i magistrati hanno dovuto aprire un fascicolo per ogni esposto e da sindaco ho dovuto nominare un avvocato e il Comune mi ha dovuto rimborsare le spese dell'avvocato. Pensate un po': 700 esposti, 237 avvisi di garanzia e non c'era nulla di illecito. Un altro esempio riguardo alle responsabilità penali del sindaco: se non funziona il depuratore (e il sindaco non può controllare il depuratore ogni giorno), e arriva l'ispettore per un controllo, se c'è un problema al depuratore, deve denunciare il sindaco anche se il sindaco non ne sa niente. A queste condizioni chi può aver voglia di fare l'amministratore pubblico? 

Un'altra incongruità della politica ci arriva dalle amministrative romane.  E' in corso per Roma Capitale d'Italia una campagna elettorale che lascia perplessi. Un consigliere comunale, se eletto, ha un compenso di 1.800 euro al mese per un impegno professionale e sociale totale, che non lascia tempo per fare altro. Ma per 1.800 euro al mese, chi ragionevolmente se la sente di andare a fare il consigliere? Concludo, comunque, per tornare al ruolo e alla responsabilità di sindaco,  con la certezza che quel sindaco che all'atto di prendere una decisione non abbia il coraggio di prenderla nell'interesse della sua cittadinanza, non sia un buon sindaco".

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