Vaccini: nel Regno Unito gli episodi avversi si segnalano con il cartellino giallo

Gli inglesi segnalano direttamente al Governo le reazioni avverse al vaccino, e non c’è solo AstraZeneca…

Direttore esecutivo dell'Ema, Erman Cooke

In Italia se si accusano malesseri dopo il vaccino si può contattare il proprio medico di base o eventualmente rivolgersi al pronto soccorso, nel Regno Unito invece si utilizza una metodologia sistematica di segnalazione e raccolta dati. Il metodo del Cartellino Giallo. Ripercorriamo gli eventi degli ultimi giorni in merito alla campagna vaccinale italiana ed europea e vediamo di cosa si tratta.

La sospensione di AstraZeneca

Il giorno 15 marzo Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, decide di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca.

Così leggiamo dal sito del Governo Italiano

“L’AIFA ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid-19 su tutto il territorio nazionale. Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei”.

L’Austria è stato il primo paese a lanciare l’allarme su potenziali coaguli di sangue causati da AstraZeneca, mentre la Danimarca è stato il primo Paese a interrompere le inoculazioni.

Sono seguiti Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Irlanda, Slovenia, Austria, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Islanda Lussemburgo, Lituania, Lettonia, Estonia, Bulgaria, Romania e Cipro. L’Italia in un primo tempo aveva bloccato solo un primo lotto di vaccini del marchio inglese, il lotto ABV5811.

Le indagini aperte dalle Procure in Italia

I Pm di Napoli e in Sicilia indagano infatti sugli elementi comuni tra le morti del sottufficiale della Marina Stefano Paternò (43 anni) deceduto alcune ore dopo la somministrazione e sul decesso di Davide Villa, agente di 50 anni stroncato dopo 12 giorni di agonia. A Trapani è morto Giuseppe Maniscalco, un maresciallo dei carabinieri e a Napoli l’insegnante Annamaria Mantile, in modo “cronologicamente” legato alla dose di vaccino.

A Napoli, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, le indagini si estendono anche ad un altro operatore scolastico di 58 anni, vaccinato però con un lotto diverso da quello sequestrato. C’è poi la morte di Michele Quintiero, vigile urbano di Vibonati che aveva ricevuto poco prima una dose di Pzifer.

A Biella si è svolta l’autopsia sul corpo di Sandro Tognatti, il professore di clarinetto 57enne deceduto dopo 17 ore dalla prima dose di AstraZeneca.

Le inchieste aperte indagano sull’intera filiera della vaccinazione. Dalla produzione da parte dell’azienda farmaceutica, passando per la catena di distribuzione e mantenimento del freddo delle fiale, fino ai medici che hanno eseguito le iniezioni.

Il 19 marzo si riprende a vaccinare con AstraZeneca

Il 18 marzo l’Ema (European Medicines Agency) ha “riabilitato” il vaccino AstraZeneca e oggi, venerdì 19 marzo alle ore 15:00 riprenderanno le somministrazioni. Ema ha infatti decretato che alla somministrazione di AstraZeneca: “non è associato all’aumento del rischio complessivo di eventi tromboembolici e coaguli di sangue”.

Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Ema, ribadisce che “i suoi benefici e la protezione dal Covid-19 superano i possibili rischi”. Cooke ha poi fatto sapere che “avvieremo ulteriori approfondimenti per capire di più” sui “rari” eventi avversi segnalati dopo la vaccinazione con AstraZeneca. “Durante le attività di indagine e revisione” avviate su alcune segnalazioni, “abbiamo cominciato a vedere un piccolo numero di casi di un raro e inusuale ma molto serio disturbo della coagulazione e questa osservazione ha innescato una ulteriore revisione focalizzata”, ha rilevato Cooke. L’agenzia ha messo a disposizione dei vari Stati “le informazioni per adottare una decisione ponderata”.

Episodi avversi registrati dopo il vaccino Pfizer

Eppure sembra che sotto la cattiva luce dei riflettori mediatici ci sia finito solo il vaccino di Oxford, nonostante episodi avversi registrati dal governo inglese, anche in seguito alla somministrazione del vaccino americano Pfizer. Questi dati sono stati resi pubblici dal Governo Inglese e si tratta delle reazioni avverse al vaccino Pfizer.

Vaccino Pfizer, data di esecuzione: 4 marzo 2021

Disturbi del sangue: 2.033, Disturbi cardiaci: 1,032, Disturbi congeniti: 3, Disturbi dell’udito: 713, Disturbi endocrini: 10, Disturbi dell’occhio: 1.242 (12 cecità).

Disturbi gastrointestinali: 9.360, Disturbi generali: 26.391, Disturbi del fegato: 17, Disturbi del sistema immunitario: 466.

E ancora, Infezioni: 1,863, Lesioni: 393, Indagini continuate: 965, Disturbi metabolici: 525, Disturbi del tessuto muscolare: 11,565, Neoplasie: 20.

Disturbi del sistema nervoso: 16,107, Associati alla gravidanza: 29, Disturbi psichiatrici: 1,235, Disturbi renali / urinari: 187, Sist. Riproduttivo: 338, Disturbi respiratori: 3,575, Disturbi della pelle: 6,042, Disturbi vascolari: 992, Morti: 212, Procedure mediche e chirurgiche: 45.

La sintesi è svolta da Dagospia ma questo è il link al Governo Inglese dove si possono apprendere le informazioni complete: https://www.gov.uk/government/publications/coronavirus-covid-19-vaccine-adverse-reactions

Il metodo del “cartellino giallo”

Nel Regno Unito viene utilizzato il metodo dei “cartellini gialli”.

L’ente che ha il compito di garantire che i medicinali funzionino e siano sicuri all’interno dei parametri condivisi dalla comunità scientifica si chiama l’MHRA (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency), organismo simile alla nostra Aifa.

Essa si avvale del sistema “Yellow Card”, un meccanismo mediante il quale chiunque può segnalare volontariamente qualsiasi reazione avversa seguito (almeno cronologicamente) al vaccino.  Il suo report datato 7 marzo 2021 segnala 35.325 cartellini gialli per il vaccino Pfizer/BioNtech da quando esso viene somministrato alla popolazione.

“Sono 729 ogni 100mila dosi le reazioni avverse ai vaccini anti-Covid in Italia. Le segnalazioni sono state registrate dalla Rete nazionale di farmacovigilanza Aifa, per un totale complessivo, al 26 febbraio (ultimo dato diffuso dall’Agenzia italiana del farmaco), di 30.015 segnalazioni analizzate su un totale di 4.118.277 dosi somministrate per tutti i vaccini.

Nello specifico le reazioni segnalate hanno riguardato soprattutto il vaccino Pfizer/BionTech (96%), che è stato il più utilizzato. E solo in minor misura il vaccino Moderna (1%) e il vaccino AstraZeneca (3%).

Il dato non tiene conto degli ultimi eventi che hanno portato prima alla sospensione di un lotto del siero AstraZeneca. E successivamente allo stop temporaneo in tutta Italia” scrive AdnKronos.

Non possiamo che concludere questa breve ricerca con un approccio razionale: non dobbiamo arrenderci all’isteria no vax ma neppure fare atto di fede alla “Scienza” che oggi più che mai è intrecciata ad interessi politici, economici, finanziari e di propaganda. “Per battere la sfiducia serve la verità”.

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