Velletri, Lavinia Montebove: giudice si astiene dal decidere sulla messa alla prova dell’imputata

La legge italiana consente ad alcuni soggetti condannati per reati minori, di non scontare la pena prevista, svolgendo attività utili

Polizia all'asilo nido La Fattoria di Mamma Cocca a Velletri

Lavinia Montebove è la bambina di 6 anni che vive in uno stato vegetativo irreversibile dopo essere stata investita nel 2018, a soli 16 mesi di età, nel parcheggio dell’asilo nido “La Fattoria di Mamma Cocca“, a Velletri (Rm), che la piccola Lavinia frequentava. Per i fatti sopra esposti sono state rinviate a giudizio la maestra Francesca Rocca e la mamma che ha investito la bimba, Chiara Colonnelli.

Rito alternativo della messa alla prova

La legge italiana consente ad alcuni soggetti che sono stati condannati per reati minori, di non scontare la pena prevista, svolgendo altre attività utili.

Per ottenere tale beneficio, dopo la citazione diretto a giudizio o anche al termine delle indagini, l’interessato deve fare una richiesta al giudice per sospendere il procedimento. Ovviamente verranno effettuate delle valutazioni e diverse verifiche per decidere se ammettere o meno il soggetto alla prova. 

La messa alla prova consente a un condannato di evitare la punizione, svolgendo lavori di pubblica utilità, attività di volontariato e affidamento ai servizi sociali. E’ una possibilità prevista soltanto per i reati non particolarmente gravi. La messa alla prova, ad ogni modo, non può essere concessa più di una volta, o nei casi in cui l’imputato sia considerato un delinquente abituale dal giudice (dal portale avvocato360.it).

Nel corso della 14ema udienza del processo sul caso della piccola Lavinia Montebove, che si svolge presso il Tribunale di Velletri, la difesa della maestra imputata, Francesca Rocca, ha chiesto il rito alternativo della messa alla prova, un istituto che potrebbe portare all’estinzione del reato che oggi, nei riguardi della maestra, è configurato come lesioni gravissime nei riguardi della piccola Lavinia. Resterebbe in piedi invece quello di abbandono di minori che grava sulla Rocca per aver lasciato la classe incustodita per trasportare la bambina in ospedale insieme alla mamma investitrice.

Udienza del 2 ottobre 2023

Non mancano, ancora una volta, i colpi di scena sul caso della piccola Lavinia Montebove, investita all’asilo e da allora in stato vegetativo. La giudice Eleonora Panzironi nell’udienza conclusa da pochi minuti ha letto l’ordinanza con cui ha chiesto di astenersi dalla decisione sulla messa alla prova chiesta dalla maestra imputata, Francesca Rocca, oggi assente in aula per malattia.

L’imputata aveva richiesto questo istituto alternativo per il reato ascrittole di lesioni colpose e non più di abbandono di minore nei riguardi della piccola Lavinia Montebove. (Red/ Dire)