Allarme “Blue tongue” in Ciociaria: 4000 capi di bestiame infetti

Alcuni casi anche in provincia di Roma e Latina. Ieri allevatori ricevuti dalla Regione

Allarme "Blue tongue", ossia malattia della lingua blu, in diversi allevamenti ovini e ovi-caprini della provincia di Frosinone, specialmente la parte settentrionale, e in alcune località della provincia di Roma e Latina. Si tratta di una malattia infettiva provocata da un virus, che non viene trasmessa direttamente da un animale malato ad un animale sano, ma soltanto attraverso determinati tipi di insetti (detti ematofagi) che pungendo gli altri animali possono diffondere l’infezione dai capi malati a quelli sani.

Il servizio veterinario ha denunciato 31 focolai, che hanno interessato circa 4.000 capi di bestiame, in cui sono stati riscontrati 105 casi di mortalità. Nella giornata di ieri, sulla questione sono stati ascoltati presso l' VIII commissione del Consiglio regionale presieduta da Mario Ciarla (Pd), i rappresentanti di Cia, Coldiretti e di Confcooperative del Lazio.  Questi ultimi hanno lanciato l'allarme sui gravi danni provocati dalla diffusione della malattia e hanno chiesto garanzie su un efficiente strategia di contrasto e sui risarcimenti.

I consiglieri regionali presenti hanno convenuto che è fondamentale destinare tutte le risorse previste fino ad ora, per quanto ritenute non sufficiente, per aiutare le imprese nel più breve tempo possibile. La sensazione è che si sia trattato di una riunione interlocutoria, dal momento che ora scatterà la pausa estiva ed è stato pianificato il calendario dei lavori della Commissione. Al termine della pausa estiva si comincerà ad e esaminare la proposta di legge n.116 ("Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria. Centro regionale per la fauna selvatica").

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