Andrea Alzetta escluso dal consiglio comunale

L’ufficio elettorale centrale ha dichiarato la sua “incandidabilità accertata”

Andrea Alzetta, più noto con il soprannome di ‘Tarzan’, ex consigliere comunale di Roma in Action, nonostante sia stato rieletto nelle liste di Sel alle ultime elezioni (ultimo dei 4 eletti di Sel con 1.728 preferenze), rimarrà fuori dal Consiglio capitolino per “incandidabilità accertata”.
Lo ha stabilito l’ufficio elettorale centrale, ai sensi del decreto legislativo 235/2012, art. 12, comma 4 e 10 lett. E).
La vicenda sarebbe legata a una condanna del 1996 per incidenti avvenuti durante alcuni scontri di piazza.
Il testo in questione, recita così: “E) Sono sospesi di diritto dalle cariche (…) coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo”.

Alzetta ha subito reclamato, e ha dichiarato: “L’unica condanna in via definitiva a mio carico risale al 1996 per degli scontri avvenuti nel centro di Roma nel 1990 in occasione della strage di Al Aqsa. La condanna, per violenze aggravate, era di due anni con pena sospesa”.
Secondo l’ex consigliere, si sta procedendo ad “un’interpretazione forzata della legge”, dato che, secondo lui, il Tuel parla di condanne superiori ai due anni. E, sempre secondo Alzetta, il criterio non varia se si far riferimento al testo citato.
Ma la definizione è chiara: si parla di condanne non inferiori ai due anni. Quindi, non necessariamente superiori.

Alzetta ha spiegato di voler presentare un ricorso. “I miei avvocati studieranno le carte e prepareranno le contromosse”.
“Berlusconi e Dell’Utri – ha commentato – sono eleggibili e io no: è assurdo. Sono un candidato uscente: se non potevo essere eletto, avrei dovuto saperlo prima. Ho l’impressione che mi stiano facendo fuori”.

Non solo Alzetta in prima persona, ma anche Sel, il partito in cui è stato eletto, fa sentire la sua voce.
Gianluca Peciola, neo eletto consigliere nelle liste di Sel, ha dichiarato che “è assurda l’esclusione di Andrea Alzetta dall’Assemblea Capitolina per un reato di più di venti anni fa”.
“Alzetta – ha proseguito – è stato democraticamente eletto dai cittadini, che hanno riconosciuto il suo impegno in molte vertenze fondamentali per la città di Roma, come quella che riguarda il dramma dell’emergenza abitativa. Il ricorso contro questo atto è inevitabile”.

Anche Luigi Nieri, un altro neo consigliere comunale, eletto nelle liste di Sel, si schiera a fianco di Alzetta.
“Si tratta di una legge ingiusta – ha dichiarato – perché porta ad escludere dalle istituzioni alcuni protagonisti delle lotte sociali per reati che non possono destare allarme e che non vanno confusi con fattispecie più gravi come la corruzione e la concussione. Non ha senso, inoltre, l’esclusione perpetua dalle cariche pubbliche per reati commessi molti anni fa”.

Imma Battaglia, Presidente di Di’Gay Project e subentrata momentaneamente ad Alzetta, rincara la dose: “Quando ci si schiera dalla parte dei più deboli, quando si conducono battaglie per i diritti, può accadere di infrangere le regole. Ma si tratta di imprese in nome della giustizia. Non possono certo addurre le stesse motivazioni altre figure politiche colpevoli di reati ben più gravi, che tuttavia continuano a ricoprire alte cariche istituzionali. Ancora una volta le regole non sono uguali per tutti”.
“Se comunque alla fine dovessi subentrare io – ha concluso Imma Battaglia – per me sarà un onore e una soddisfazione mettere a disposizione dei cittadini la mia esperienza nel volontariato, nella società civile e nelle nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e fare di Roma la città dei diritti”.

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