Arsenico nell’acqua in Tuscia: fine dell’emergenza, ma chi paga?

La Regione coprirà le spese dei dearsenificatori nel primo anno. Dopo si rischiano aumenti delle bollette

"Sono terminati tutti i lavori agli impianti di depurazione dell’acqua del dearsenificatore di Monte Jugo .Ieri la ditta incaricata si è occupata dei campionamenti e delle prove del caso. Tutto è risultato essere pienamente funzionante e nella norma, quindi in tutta la città ci sarà acqua potabile. Io ovviamente parlo nello specifico solo per il territorio del comune di Viterbo, ma anche il resto della provincia dovrebbe essere più o meno nella stessa situazione". E' stato il sindaco di Viterbo ad annunciare una notizia che farà sicuramente felici i cittadini della Tuscia, costretti a vivere per anni con un problema tanto assurdo quanto vergognoso per un paese che si definisce civile.

Ma, tirato il sospiro di sollievo, bisogna affrontare il problema delle spese degli impianti costruiti a Viterbo e provincia . La situazione, al momento, è la seguente: la Regione Lazio ha installato l'impianto di dearsenificazione e coprirà le spese di manutenzione e i costi di gestione per il primo anno di funzionamento.  E dopo? La domanda non è campata in aria, essendo stato stimato che occorreranno 6 milioni di euro all'anno per la suddetta manutenzione degli impianti. In totale, sono 30 i milioni spesi per fornire tutta la Tuscia degli impianti, somma di denaro che potrebbe essere sborsata tra 7 anni, momento nel quale i dearsenificatori andranno sostituiti.

Insomma, senza girare troppo intorno alla questione, c'è il concreto rischio che per far quadrare i conti i cittadini possano trovare delle bollette maggiorate.  Così, il ritorno all'acqua potabile e non più malsana, ossia una doverosa condizione di normalità, rischia di essere pagato a caro prezzo da coloro che sono stati danneggiati da un problema divenuto cronico: i cittadini.

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