Avvocato Affinito: Équipe multidimensionali e disabilità: un nuovo percorso di inclusione e qualità della vita

L’intervento della Dott.ssa Silvani diventa un inno all’innovazione responsabile e al miglioramento continuo dei servizi per le persone con disabilità

Équipe multidimensionali e disabilità

Le sfide dell’integrazione socio-sanitaria per le persone con disabilità si trovano a un punto di svolta, grazie ai nuovi orizzonti tracciati dalla Legge Delega 227/2021 e dalle innovative prassi operative discusse da figure di spicco come la Dott.ssa Mirella Silvani, Vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali. Durante un recente convegno, la Dott.ssa Silvani ha gettato luce su un decennio di studi e prassi lavorative, delineando un panorama che, pur radicato in anni di esperienza, guarda al futuro con rinnovato ottimismo e determinazione.

La “multidimensionalità” emerge come termine chiave: una metodologia di lavoro che implica un approccio olistico all’assistenza, valutando la persona nella sua interezza, nelle sue dimensioni fisiche, mentali e relazionali. Il concetto di “processo” come percorso a tappe mirato al raggiungimento di obiettivi concreti trova riscontro nell’importanza di seguire linee guida chiare e strutturate, evitando l’insidioso rischio di percorsi frammentati.

Un aspetto cruciale affrontato dalla Dott.ssa Silvani è il ruolo degli assistenti sociali all’interno dell’équipe multidimensionale. Si enfatizza il loro ruolo nella valutazione e nell’elaborazione di un progetto di vita di qualità per le persone con disabilità, tenendo conto delle loro preferenze e desideri, così come delle realtà familiari e sociali in cui vivono. L’esperienza suggerisce che tali professionisti agiscano come fulcro per la concretizzazione dei principi ispiratori della Convenzione ONU sulla disabilità, lavorando per costruire una risposta comprensiva e personalizzata al bisogno di sostegno.

È evidente che il nuovo percorso di inclusione si muove su un terreno normativo che si sta ancora adattando alle esigenze contemporanee. L’attesa di una definitiva approvazione e pubblicazione del decreto attuativo mantiene le organizzazioni e i professionisti in un’attesa proattiva, pronti a implementare strategie e metodi di lavoro che saranno dettati dalle nuove normative.

La Silvani mette in luce l’importanza della “riorganizzazione dei processi”, una struttura dinamica in cui il “case manager” assume un ruolo di coordinamento e supervisione, garantendo la continuità e la qualità del progetto di vita personalizzato. L’interdisciplinarietà dell’equipe multidimensionale è vista come una ricchezza che necessita di una continua formazione, mirata ad accrescere l’efficacia dei servizi offerti.

Rimane critico il punto relativo alle risorse economiche, che devono essere non solo adeguatamente allocate, ma anche sapientemente gestite, per evitare sprechi e sovrapposizioni. La sostenibilità finanziaria è fondamentale per mantenere l’efficienza e l’efficacia dei processi di supporto nel lungo periodo.

Con un linguaggio chiaro e partecipato, l’intervento della Dott.ssa Silvani diventa un inno all’innovazione responsabile e al miglioramento continuo dei servizi per le persone con disabilità. L’appello finale al coinvolgimento attivo di ogni livello della comunità professionale rafforza l’idea che ogni soggetto, dal singolo assistente sociale fino al decisore politico, sia una tessera cruciale del mosaico che compone il futuro dell’assistenza alla disabilità in Italia. Un futuro in cui le persone con disabilità non siano semplici destinatarie passive di un servizio, ma protagoniste attive e consapevoli del loro percorso di vita, superando la logica della richiesta allo sportello verso quella dell’accesso.

(Avvocato Carlo Affinito)