Castel San Pietro Romano nella classifica dei Borghi più belli d’Italia

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, plaude al riconoscimento assegnato a Castel San Pietro Romano

“Complimenti a Castel San Pietro Romano: è il diciottesimo borgo nel Lazio che entra nella classifica dei borghi più belli d'Italia. Un posto bellissimo da visitare, simbolo di una Regione che nella sua storia e nelle sue radici ha la forza per andare avanti”. Lo scrive su twitter il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Castel San Pietro Romano è un piccolo borgo che conserva intatta la sua struttura medievale e la sua natura incontaminata. Dalle Mura Poligonali del VI secolo a.C. alla rocca dei Colonna, passando per la magnifica chiesa di San Pietro Apostolo, l’Acquedotto romano del Monumento Naturale della Valle delle Cannucceta il paese offre una vasta gamma di luoghi da visitare.

Storia. Castel San Pietro Romano, sorge sul Monte Ginestro a mt. 763 s.l.m., dista da Roma km. 43, ha circa 900 abitanti e si colloca nell’ambito di un territorio molto vasto che confina anche con la Capitale; l’agglomerato storico mostra la struttura urbano-medievale del Borgo. Le sue origini sono molto antiche: fin dal Paleolitico superiore, una tribù di aborigeni viveva su questo monte; quando la pianura sottostante fu bonificata, essi scesero e fondarono un altro villaggio che divenne poi la città di Praeneste.

Il paesino di Castel S. Pietro Romano deve il suo nome all’Apostolo Pietro che, secondo la leggenda, salì su questo monte per predicare il cristianesimo in contrapposizione al culto della Dea Fortuna Primigenia venerata nel sottostante santuario pagano. Secondo la tradizione locale fu lo stesso Costantino, primo imperatore cristiano, a denominarlo “Castrum Sancti Petri”. L’epoca feudale alla fine del 1200 vide i Colonna protagonisti della storia locale. Il loro dominio fu avversato acerrimamente da papa Bonifacio VIII il quale, per contrastare il crescente potere della famiglia, mise a fuoco e fiamme l’intera zona. Soccombenti, i Colonna dovettero attendere la morte del pontefice, nel 1303, per essere reinseriti nel loro ruolo di feudatari dal suo successore, Benedetto IX. Le lotte e le incomprensioni con la chiesa continuarono tuttavia finché nel 1630 Francesco Colonna cedette il fondo a Carlo Barberini, fratello di papa Urbano VIII. Queste vicissitudini esposero Castel San Pietro ad un continuo ed inesorabile declino a contrastare il quale solo nel recente passato si è corso ai ripari attraverso la riscoperta e valorizzazione delle sue risorse naturali ed ambientali.

Data l’altezza e la sua posizione geografica, da Castel San Pietro Romano si gode un panorama immenso e multiforme grazie alla molteplicità delle sue circostanze paesaggistiche: a Nord – il Monte Guadagnolo con tutte le creste dei Prenestini che lasciano intravedere le cime dei Simbruini; a Est – la valle del Sacco; a Sud – i Lepini ed il mare di Fiumicino e Roma. Per queste sue singolari prerogative Castel San Pietro Romano è stato metaforicamente definito “un balcone sulla provincia di Roma” .

Nel Medio Evo vi soggiornò a lungo anche Jacopone da Todi, che a Castel S. Pietro compose alcune tra le sue opere più belle, compreso il famoso “Stabat Mater”. Il Beato frate fu, poi, anche ospite delle galere della Rocca dei Colonna, dove trascorsero qualche tempo illustri personaggi quali S. Bernardo, vescovo dei Marsi, e Corradino di Svevia nel suo ultimo viaggio verso Napoli dove fu giustiziato. Il paese oggi si presenta ancora integro con la sua pavimentazione di sanpietrini di pietra locale, con le sue caratteristiche viuzze e piazzette che fecero innamorare, negli anni cinquanta, Vittorio De Sica che scelse Castel San Pietro Romano per alcuni tra i suoi film più importanti: “Pane, amore e fantasia” e “Pane, amore e gelosia” con V. De Sica e G. Lollobrigida; “I due marescialli” con Totò e De Sica. Sempre qui fu girato il film con Ugo Tognazzi “Il Federale”.

(Dal sito del Comune di Castel San Pietro Romano)

Lascia un commento