Coro Musicanova conquista il Gran Premio al concorso Polifonico Nazionale Guido D’Arezzo

Il coro Musicanova arricchisce il suo palmarès col Gran Premio vinto al 39° Concorso Polifonico Nazionale Guido D’Arezzo

Coro Musicanova

Coro Musicanova

Il coro Musicanova vince il Gran Premio al 39° Concorso Polifonico Nazionale Guido D’Arezzo. Questo straordinario risultato non soltanto arricchisce il palmarès del coro, ma gli consente di acquisire automaticamente il diritto di partecipare alla LXXI edizione del Concorso Polifonico Internazionale di Arezzo, in programma ad agosto del 2023.

Durante la performance Musicanova ha eseguito due brani di notevole complessità delle sonorità nord europee come il “Dum medium silentium” del compositore lituano Vytautas Miškinis, in cui il serrato e ritmato alternarsi delle voci avvolge l’ascoltatore in un effetto sonoro con straordinari picchi di intensità espressiva; a seguire “Ave Maris Stella”, del compositore norvegese Trond Kverno, un poderoso mix di potenza e delicatezza interpretativa ben sottolineata nella esecuzione partecipata e matura dei cantori.

Coro Musicanova Maestro Barchi: “il canto corale può essere il sostitutivo dell’educazione civica”

Come sottolinea in una nostra intervista il Maestro Fabrizio Barchi, direttore del coro, è fondamentale prepararsi molto per un’esibizione così importante. “Ci siamo visti per fare un ritiro di studio di due giornate, in cui abbiamo approfondito le tematiche legate alla vocalità e all’interpretazione. L’allenamento, oltre a quello prettamente tecnico, deve essere avvenire anche dal punto di vista psicologico ed emotivo, poiché questi due aspetti giocano un ruolo importantissimo poi nella performance finale”.

Inoltre, un altro aspetto importante per la crescita e il miglioramento dei cantori di un coro è senz’altro il confronto anche a livello internazionale. “In Italia ancora il canto corale e la musica Rinascimentale o quella contemporanea scritta per i cori sono poco considerati. A livello internazionale – afferma Barchi – i cori non sono amatoriali come il nostro”.

Infatti, nei Paesi come Germania, Svezia, Danimarca e l’Ungheria il canto corale viene insegnato nelle scuole fin da piccoli. “Una battaglia che porto avanti da tanti anni, ma che mi sento di dire di star perdendo, poiché vedo ancora molto resistenza e disinteresse”.

Per contrastare questa reticenza, “è necessario creare un’abitudine. Bisognerebbe abbattere questo muro per far capire alle persone, le quali hanno il compito di educare i ragazzi, che il canto corale, la musica di insieme, come lo sport, il teatro e altre forme di arte, sono fondamentali e non accessorie per un ragazzo”, ha continuato il maestro.

Infatti, è necessario “aprire le porte a queste attività artistiche perché per i ragazzi sono importantissime come sfogo delle proprie emozioni, modo di ritrovarsi insieme, e come una maniera per condividere una passione. Se non educhiamo i giovani sin da piccoli alla bellezza continueremo ad avere dei risultati nefasti. La musica di insieme è un veicolo importante di democrazia, poiché vi è un ascolto reciproco”.