Debutta a Roma con un programma bellissimo Alexander Malofeev

Ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto del mondo, da Parigi e Londra a Tokyo e New York, spesso con grandi direttori come Valery Gergiev e con illustri orchestre come Mariinsky di San Pietroburgo

Il sedicenne Alexander Malofeev nel suo primo recital italiano, si esibirà nell’Aula Magnia dell’Università La Sapienza, un nuovo grande pianista uscito dalla prodigiosa scuola russa. Debutta a Roma con un programma bellissimo e difficilissimo, che dopo la Sonata "Marcia funebre" Chopin inanella i tre brani forse più diffcili di tutta la musica piansitica.

Ha suonato nelle più prestigiose sale da concerto del mondo, da Parigi e Londra a Tokyo e New York, spesso con grandi direttori come Valery Gergiev e con illustri orchestre come Mariinsky di San Pietroburgo, Russian National Orchestra di Mosca e Filarmonica della Scala: è il curriculum di un grande pianista ma Alexander Malofeev ha solo sedici anni, e ne dimostra anche meno. Dunque un piccolo pianista ma già grande. Il suo curriculum assicura che non siamo di fronte all'ennesimo enfant prodige, esibito come un fenomeno da circo ma destinato a svanire nel giro di qualche anno. Egli stesso è perfettamente consapevole che puntare solo sulla precocità non porta lontano: "Penso – dice – che chi viene in teatro non lo faccia per vedere un bambino che suona: non vuole uno spettacolo sbalorditivo, vuole ascoltare buona musica e chi gliela propone è solo un mezzo".

Alexander Malofeev è nato a Mosca nel 2001, dove studia pianoforte presso l’Istituto per Giovani Musicisti "Gnessin" sotto la guida di Elena Berezkina. Nel 2014 ha vinto il primo premio nella sezione giovanile del Concorso "Čiajkovskij", uno dei più prestigiosi a livello mondiale, cui sono seguite le vittorie in vari altri concorsi in patria e all'estero. Da allora ha iniziato una carriera già molto intensa, pur continuando gli studi, infatti la sua insegnante Elena Berezkina lo segue anche nelle tournée.

Farà il suo debutto a Roma sabato 11 novembre alle 17.30 nell'Aula Magna della Sapienza per la IUC e questo sarà anche il suo primo recital solistico in Italia, che lo vedrà impegnato in musiche di Chopin, Rachmaninov, Ravel e Prokof'ev, che per la loro enorme difficoltà esecutiva intimidiscono anche i più grandi pianisti.

 Inizierà con Maurice Ravel e il suo Gaspard de la nuit, composto nel 1908 e ispirato a tre poemetti in prosa di Aloysius Bertrand, eccentrico poeta romantico, molto ammirato       da Beaudelaire, che lo considerava l'inizatore della poesia moderna. Seguendo l'estro bizzarro e sulfureo di Bertrand, il pianoforte diventa il custode dei misteri inquietanti della notte, fa sorgere la visione raccapricciante di un impiccato che penzola dal patibolo mentre lontane campane suonano a morto, appare e scompare piroettando come un folletto capriccioso. Ravel stesso ha affermato che con Gaspard de la nuit ha voluto scrivere una musica di trascendente virtuosismo, che superasse in difficoltà qualsiasi pezzo pianistico scritto fino ad allora.

Seguirà la Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36 di Sergej Rachmaninov, iniziata nel 1913 nel suo studio di Piazza di Spagna a Roma, ma assolutamente russa per il suo debordante carattere espressivo e sentimentale, che fa di Rachmaninov un erede di Ciajkovskij. Nel 1931 il compositore ne preparò una versione più breve, in cui sono smussate le difficoltà pressoché insormontabili della prima stesura.

Poi Malofeev passerà alla Sonata n. 7 in si bemolle maggiore op. 83 di Sergej Prokof'ev, composta nel 1943 e nota anche come "Sonata di guerra", perché riflette le inquietudini di quegli anni, con un'irruenza e una violenza che ne fanno uno dei pezzi più difficili del repertorio pianistico ed esigono dita di acciaio.

Il giovanissimo pianista russo concluderà il suo concerto tornando indietro all'Ottocento per eseguire la Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 35 di Frédéric Chopin, la più famosa delle tre del compositore polacco, nata intorno alla Marcia funebre, che ne costituisce il terzo movimento ma che fu composta per prima ed è il fulcro emozionale dell'intera Sonata e anche la sua parte più celebre. Questa Marcia funebre divenne subito celeberrima anche come brano a sé stante e Chopin volle che fosse eseguita ai suoi funerali.

 Questa la locandina completa:

 sabato 11 novembre. ore 17.30

Alexander Malofeev pianoforte

Debutto italiano in recital

Chopin Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 35

Prokof’ev Sonata n. 7 in si bemolle maggiore op. 83

Ravel Gaspard de la nuit

Rachmaninov Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36

  Ufficio Stampa dell'Istituzione Universitaria dei Concerti:

  Mauro Mariani

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