Il teatro (r)esiste: al Caesar di San Vito Romano la nuova stagione

Mariano Rigillo: “mi fa piacere scoprire vicino Roma un teatro così”. Al via la sesta stagione teatrale al Caesar di San Vito Romano

Nonostante sia la più antica forma di comunicazione nella storia dell’uomo, oggi il teatro vive una crisi sempre più persistente. Soppiantato dal cinema prima e da Netflix poi, oggi per un impresario riempire un teatro è una sfida di spettacolo in spettacolo. Ma dietro le strutture ci sono le persone e questo è il caso del Teatro Caesar di San Vito Romano, nella infaticabile Ulisse Marco Patrignani che domenica 29 settembre in un teatro completamente rinnovato, ha inaugurato la sesta stagione 2019-2020, con lo spettacolo “Cantastelle”, interpretato da Andrea Perrozzi.

Un cartellone davvero ricco: si prosegue venerdì 1 novembre con “Ammazzare la moglie o il marito senza tanti perché”, per la regia di Filippo d’Alessio, poi il 1 dicembre sarà la volta della commedia “Credici ancora prof” per la regia di Luigi Pisani; fino al 24 maggio si susseguiranno commedie e spettacoli musicali che regaleranno al pubblico grandi risate ma anche indispensabili momenti di riflessione, con un imperdibile fuori abbonamento: “Finché amianto non ci separi” per la regia di Antonio Grosso, che debutterà in prima nazionale al Teatro Caesar prima del passaggio presso il Teatro dei Servi a Roma.  Alle pièce teatrali quest’anno si aggiunge anche “Un libro a teatro”, sei incontri con gli autori che racconteranno al pubblico del Teatro Caesar il loro libro.

Come ogni anno, poi, il palcoscenico del Teatro Caesar ha visto l’assegnazione del Premio alla carriera ai migliori interpreti del panorama teatrale e televisivo nostrano. Domenica c’erano Pino Strabioli, Isabella Giannone, Mariano Rigillo, Lando Buzzanca; assenti invece Elena Sofia Ricci, Gaia de Laurentiis, Nathalie Caldonazzo e Pino Micol.

Ma come si arriva a vincere dei premi?Si è detto entusiasta Pino Strabioli, conduttore e attore italiano che ha affermatoè sempre bello quando qualcuno decide di premiarti, è un riconoscimento di quello che fai. E io cerco di fare il mio lavoro sempre con coerenza e passione”. Secondo Mariano Rigillo, attore e attuale direttore del Teatro stabile di Napoli, “ci si arriva impegnandosi, anche se in realtà non si pensa ai premi quando si lavora. Oggettivamente ne ho vinti tanti e mi hanno reso molto felice, non sono di quelli che dicono che i premi non fanno piacere”. Per poi affermare, una volta ritirato il premio, di essere rimasto contento e sorpreso nello scoprire alle porte di Roma un teatro come il Caesar. E chissà che nella prossima stagione non sia proprio lui a calcare quel palcoscenico!

Tra i premiati anche l’attrice e regista Isabella Giannone, che l’8 marzo 2020 porterà in scena al Teatro Caesar “Un grande grido d’amore”, con Barbara De Rossi e Francesco Branchetti, di cui è interprete e produttrice e di cui ci ha detto che“è una commedia molto divertente in cui io interpreto una manager spietata, tipica di questi anni, che decide di rimettere insieme una famosissima coppia di attori, interpretata da Francesco Branchetti e Barbara De Rossi che però si odiano. È un susseguirsi di gag e situazioni divertenti, davvero da non perdere”. E in quanto a progetti futuri?“Come produzione sto producendo un altro spettacolo in programma sempre qui al Caesar, “Parlami d’amore”, con Nathalie Caldonazzo per la regia di Francesco Branchetti”, spettacolo tratto da un testo di Philippe Claudel che racconta la crisi di un grande amore, un viaggio negli impulsi più nascosti dell’animo umano. Sarà in scena il 19 gennaio 2020. 

*Foto di Photo Sissi Corrado

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