Intervista a Cristiana Carrozza, candidata sindaco con la lista “Attiva Valmontone”

Cristiana Carrozza, giovane avvocato, già candidata al Consiglio regionale del Lazio, oggi è in corsa per diventare il primo sindaco donna di Valmontone

Cristiana Carrozza

Cristiana Carrozza

Cristiana Carrozza, giovane avvocato, politicamente attiva nella provincia a sud di Roma, già candidata al Consiglio regionale del Lazio con Sergio Pirozzi presidente, oggi in corsa per diventare il primo sindaco donna di Valmontone con la lista “Attiva Valmontone”.

Come vorrebbe vedere Valmontone trasformata tra cinque anni?

Tra 5 anni immagino una Valmontone più bella, più virtuosa e più sostenibile. Nel nostro programma abbiamo immaginato esattamente questa evoluzione nel tempo. Per bella intendo “valorizzata”, una città esteticamente più attraente, con adeguata illuminazione, un centro storico riqualificato e strade percorribili. Immagino una città piena di servizi, di spazi verdi e luoghi di aggregazione per giovani e famiglie. Una città che parli finalmente di “sogno” alle persone, che faccia venire voglia ai visitatori di tornare a Valmontone e ai suoi abitanti di viverci con gioia.

L’Outlet e il parco giochi sono il motore attrattivo della città: come valorizzarli dal punto di vista commerciale e turistico?

Il parco giochi e l’outlet portano ogni giorno a Valmontone un numero incredibile di visitatori, la cosa che a mio avviso andrebbe assolutamente fatta è collegare queste due realtà con il centro città, portare quei turisti a Valmontone per consentire lo sviluppo economico e commerciale dell’intera città e per dare uno stimolo agli investimenti. Nel nostro programma abbiamo previsto proprio questo: rendere quel turismo, oggi localizzato solo nella zona parco e outlet, ricchezza anche per i nostri commercianti e per le attività locali. In sostanza, collegare queste due realtà con il centro città.

Per far sì che questo avvenga è necessario un dialogo costante e coadiuvante tra queste due realtà e l’amministrazione comunale che dovranno lavorare in sinergia tra di loro e coinvolgere le attività economiche locali. Così facendo nessuno ci rimetterà, anzi, il lavoro impostato in questa maniera creerà un grande indotto per tutta la città.

Il turismo non è fatto solo dalle visite della domenica: come incentivare l’arrivo e la permanenza dei visitatori? Come rendere Valmontone una città turistica?

Ci sono vari modi per realizzare questo obiettivo e noi li abbiamo intercettati tutti e sintetizzati nel nostro programma: innanzitutto, Valmontone necessita assolutamente di un recupero urgente dei propri siti culturali, alcuni dei quali, tipo le catacombe di S. Ilario, versano in stato di abbandono e ad oggi risultano non visitabili. Abbiamo pensato di affiancare alle realtà culturali già presenti a Valmontone, altre più innovative e attraenti: una pista ciclabile, che faremo diventare la più grande d’Europa e che sorgerà proprio nei pressi delle catacombe. Due grandi parchi a tema, uno con gli animali e l’altro con attività per intrattenere le famiglie e punti di ristoro, pensi, ci sarà un trenino panoramico, ed è pure previsto un collegamento diretto con centro storico.

Il turismo s’incrementa con i grandi progetti, che se ben strutturati e soprattutto pianificati si possono e si devono realizzare. A mio avviso il grande problema di questa città è proprio la mancanza di una pianificazione seria, si susseguono micro interventi interamente concentrati negli ultimi mesi di campagna elettorale. Questo fa male alle tasche del Comune, ai cittadini e alla città in generale. Inoltre a Valmontone diventerà città universitaria, prevediamo l’arrivo di tanti studenti a Valmontone, che oltre ad “animare” la città, saranno fonte di ricchezza, lavoro e formazione per Valmontone».

Si parla molto di decoro, che cosa fare nel concreto per rendere Valmontone una città più accogliente? Comprendendo anche i colli ovviamente…

Valmontone deve essere collegata e facilmente percorribile, non deve più esistere il divario tra centro città e le periferie. Abbiamo pensato ad assemblee pubbliche settimanali, con i vari rappresentanti dei quartieri e con i cittadini stessi. Molte zone di Valmontone sono sprovviste dei propri rappresentanti di zona, bisogna subito rimediare a ciò! Questo è il miglior modo per intercettare in maniera veloce le problematiche di tutta la città e porvi velocemente rimedio.

Devono essere immediatamente ristabiliti i sevizi essenziali in tutto il territorio Comunale, in città ci sono ancora zone periferiche in cui mancano fognature e illuminazione, tutto questo è inconcepibile. I cittadini che vivono in periferia, non sono cittadini di serie B, in questo senso abbiamo pensato anche di rafforzare sicurezza e pulizia in tutta la città, comprese le periferie. L’equilibrio di tutto il territorio comunale è di per sé una grande fonte di attrazione, non esisteranno più a Valmontone zone molto belle e zone trasandate e fatiscenti. L’intera città di Valmontone sarà bellissima.

La prima cosa che farebbe da sindaco?

La prima cosa che farei da sindaco è senz’altro cercare un approccio serio e risolutivo verso alcune problematiche, ormai punti nevralgici di questa citta: come la situazione in cui versano le famiglie colpite dalla tromba d’aria ma anche gli abitanti della zona 167 di Valmontone e più in generale di tanti cittadini che gridano vendetta e giustizia da anni per la mancanza di servizi che io reputo essenziali! Ho avuto occasione di parlare con alcune di queste persone, di conoscere queste situazioni da vicino.

Alcune di queste realtà le avevo già intercettate prima di annunciare la mia candidatura a Sindaco, perché ne ero indignata. Ho scritto tanti articoli su queste situazioni, nel mio piccolo ho cercato di accendere dei riflettori affinché l’Amministrazione in carica potesse attivarsi ma ad oggi poco o nulla è cambiato. Chi ha scelto di vivere a Valmontone merita un premio e non di essere preso in giro in questa maniera. Subito dopo partirei con i grandi progetti e ce ne sono tanti!».

La campagna elettorale si sta per chiudere. Quale il momento più emozionante e se c’è qualcosa che non rifarebbe?

Di momenti emozionanti ce ne sono stati talmente tanti che quasi fatico a indicargliene uno. Dal calore delle persone, quando mi accolgono nelle loro case, all’entusiasmo con il quale questa città ha risposto al progetto Attiva: tuttavia, credo che il momento più emozionate di tutti sia statoil giorno in cui ho presentato la mia lista alla città. Nonostante la pioggia abbiamo deciso di non rimandare l’evento e quando sono salita su quel palco ho visto tutte le persone che erano lì, sotto i loro ombrelli, nelle loro auto, affacciati dai loro balconi ma c’erano.

Non ci hanno fatto fare brutte figure anzi. E’ diventata una grande festa di piazza. Questa partecipazione mi ha commossa, la risposta di queste persone che, dopo anni di politica che ha condotto ad una progressiva paralisi di Valmontone, hanno avuto il coraggio di uscire dal seminato e cercare il cambiamento. Dunque, per terminare, rifarei esattamente tutto ciò che ho fatto, in primis decidere di presentare la lista Attiva.

Le persone hanno gridato fortemente ad un’alternativa per questa città, molti cittadini, troppi, ci hanno detto che non sarebbero andati a votare perché stufi e avviliti dai soliti volti noti della politica di questa città. Abbiamo raccolto questo appello e ci siamo messi al servizio di Valmontone, questo nostro atto di responsabilità e amore verso Valmontone sia di esempio anche ad altri. Che la politica torni al servizio del cittadino e non viceversa.