“L’ora della terra”: l’iniziativa del WWF

Il Pianeta al buio: la protesta contro il riscaldamento globale

Inarrestabile la maratona del mondo a luci spente.
‘L’ora della Terra’ è scoccata ieri sera in tutto il mondo a partire dalle 20.30 locali, in base ai diversi fusi orari.

Dal 2007 ad oggi sono sempre di più i Paesi che prendono parte al più grande evento globale organizzato dal WWF contro i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale per un futuro più sostenibile, anche all’insegna del risparmio energetico: iniziata a Sydney nel 2007 coinvolgendo 2 milioni di persone, la manifestazione "è divenuta una tradizione in tutto il Paese e nel mondo intero. Lo scorso anno hanno partecipato 7000 località in 152 Paesi del mondo, vale a dire un aumento del 30% rispetto all'anno precedente", ha commentato Dermont O'Gorman, direttore del WWF-Australia.
Quest’anno l’evento del WWF ha potuto contare su nuove importanti adesioni, quella del segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, e quella della UEFA, l'organo di governo del calcio europeo, che ha spento le luci della sede centrale a Nyon, in Svizzera.

Aderire all’iniziativa è semplice: basta un click sull’interruttore, e luci spente per sessanta minuti.
L’Ora della Terra ha lasciato al buio “monumenti, luoghi simbolo, sedi istituzionali, uffici, imprese e abitazioni private di tutto il mondo”, ha spiegato il WWF, per coinvolgere tutti i livelli della società in questo progetto che ha lo scopo di migliorare la vita futura dell’uomo e del nostro pianeta e garantire il benessere.
La corsa a luci spente è iniziata nelle isole del Pacifico ed è terminata alle Isole Cook, dove l’innalzamento del mare sta minacciando ecosistemi e comunità.
Molti i monumenti che hanno interrotto l’illuminazione per sensibilizzare i cittadini: Roma ha spento le luci della cupola di San Pietro, New York quelle dell’Empire State Building, Berlino ha messo al buio la porta di Brandeburgo, Londra la House of Parliament, a Mosca il messaggio è arrivato attraverso le luci spente del Cremlino. E ancora la Tour Eiffel a Parigi, le cascate del Niagara, la sirenetta di Copenaghen, Burj Khalifa a Dubai, la torre più alta del mondo, fino allo stadio olimpico di Pechino.
Oltre 150 in tutto i Paesi coinvolti: tra questi, per la prima volta anche Palestina, Tunisia, Galapagos, Suriname, Guyana Francese, St.Helena e Rwanda.

In Italia l'evento è iniziato in Piazza di Spagna, a Roma, “che nel 1968 ha ospitato la prima manifestazione ambientalista della storia italiana, a favore dei parchi”, ricorda Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario WWF: dalle 19 in poi tutti si sono mossi a piedi, con i mezzi o in bicicletta insieme ai ciclisti della Fiab.
A seguire, sono stati coinvolti più di 280 comuni, tra i quali Firenze, che ha oscurato il David di Michelangelo, Palazzo Vecchio, Ponte Vecchio e Palazzo Strozzi; Assisi che ha messo al buio la basilica di San Francesco; Torino, Pisa, Verona, Napoli, Bologna, Venezia.

"Attraverso la campagna Earth Hour – sostiene Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del WWF-Italia – le persone di tutti i ceti sociali, da tutti gli angoli del globo hanno il potere di unirsi nei loro gesti, individuali o collettivi, per garantire un futuro sostenibile al Pianeta. Dobbiamo dare più valore alle nostre azioni e fare rete, per noi e per le generazioni che si affacciano alla vita".

Sul portale del WWF è sempre attiva l’iniziativa “I will if you will” ("Lo farò se tu lo farai"), grazie alla quale si possono lanciare sfide propositive al mondo intero, per sollecitare chiunque ad intraprendere azioni semplici e sostenibili per aiutare il Pianeta Terra.

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