La “girasolina” Claudia si racconta

Alla ricerca del sole…nonostante tutto!

Oggi la girasolina che si racconta è Claudia la nostra Presidente, con il sorriso sempre pronto! La cosa che più sorprende è che nemmeno questo racconto ha cancellato il suo sorriso, il tumore è arrivato, è stato tolto, non c'è più. Eppure non si è trattato di una piccola cosa, tutt'altro, intervento, chemioterapia, radioterapia ma lei continua a sorridere. Ha trovato anche la motivazione al suo tumore, sì, dice che è scaturito dal grande dolore che ha provato per la perdita del padre pochi mesi prima, un papà tanto amato, adorato che oltre ad un grande vuoto ha portato un marasma immenso con relativi cambiamenti pratici.

Presa da questo avvenimento ha trascurato i controlli di routine al seno e a fine ottobre 2009 era sotto la doccia quando ha sentito un bozzetto, si è rivolta a sua zia materna che era stata operata da poco all'ospedale Sant'Anna di Roma che l'ha accompagnata ad effettuare i dovuti controlli. I risultati non lasciavano dubbi, i medici le hanno detto che andava immediatamente tolto. Sua zia lo aveva tolto da poco ed era viva e vegeta, per cui non sarebbe stato un problema, ci dice ”non sapevo proprio a cosa stavo andando incontro”, infatti lo ha considerato come un qualsiasi corpo estraneo che va semplicemente tolto, tipo un “calcolo” che aveva tolto tempo prima. Il 3 novembre era tutto fatto, ha poi eseguito 8 cicli di chemioterapia presso l'ospedale di Colleferro e 25 sedute di radioterapia presso l'ospedale di Tor Vergata a Roma.

A volte il destino si accanisce e a giugno dell'anno dopo il tumore bussa alle porte di sua mamma, già ottantenne, che subisce l'intervento e assorbe tutte le forze di Claudia. Sua mamma non ha avuto alcun cedimento, sconforto e questo incitava Claudia ad essere forte come lei, non si piange non ci si abbatte!

Ci racconta che quando è arrivata al reparto oncologico di Colleferro con i capelli biondi, lunghi sulle spalle, il Prof. Cifaldi le ha consigliato di tagliarli, il giorno dopo si è ripresentata con un bel caschetto e lui di nuovo le ha suggerito di tagliarli corti. Lei ha obbedito ma non voleva credere al fatto che sarebbero caduti, ha preferito credere che il professore le consigliasse di tagliarli per comodità. Quando poi li ha visti cadere ha pensato che sarebbe diventata impresentabile e con un turbante è andata di corsa a scegliere una parrucca adatta, simile alla sua capigliatura. Niente sconforto, loro cadono e lei li sostituisce!!

Quando si recava in ospedale per la chemioterapia lei era sempre su di giri, mai affranta, portava spesso i dolci, non era niente, andava tutto bene. Nel frattempo aveva anche adottato una filosofia, lei doveva far star bene le sue cellule, doveva stare accanto a persone positive e tutto sarebbe finito bene, tutto sotto controllo. Bisognava sorridere, non piangere, bisognava non dargli troppa importanza e troppo spazio. La parola d'ordine era: ”niente lacrime”.

Dopo la malattia è stata contattata da Mirella, la prima Presidente dell'Associazione “Il Girasole” ma lei non si sentiva pronta, forse non si sentiva neppure malata, poi nel 2013 è andata a vedere la sfilata “Passi di donna” organizzata dall'Associazione ed è stata catturata dalle socie, dall'aria che si respirava, ci dice: ”erano belle, curate, solidali, ho avuto la sensazione che con loro avrei potuto condividere anche le lacrime. Sono andata ad iscrivermi e Mirella ne è stata felicissima e quando c'è stata l'occasione mi ha proposto di diventare vicepresidente”. Da qui è iniziato il percorso che l'ha portata fino qui, a capitanare questa grande squadra.

L'entrata in Associazione è stato l'inizio di una nuova storia, la principessa del castello, bionda, curata, sempre ben vestita, truccata, attenta all'etichetta si è trasformata in una donna semplice, libera di mostrare le sue debolezze, le sue paure e le sue lacrime. Non si sentiva mai giudicata, anzi si sentiva perdonata per non essere perfetta. Ricorda con tanto piacere che l'Associazione si poteva frequentare in tuta, senza trucco, per alcuni mesi gli incontri si svolgevano a casa sua, in taverna e questo la riempiva di felicità perché era riuscita a portare nella sua casa quella situazione di semplicità, di autenticità di cui aveva tanto bisogno.

Con questi incontri ha voluto far vedere anche alle sue figlie che di cancro si guariva, nonostante neanche loro dessero segni di cedimento, perché nel castello tutti dovevano essere “composti”. Ma il suo cuore di mamma lo sentiva che le sue ragazze temevano di perderla e lei voleva rassicurarle e rassicurarsi…

Claudia in Associazione ha ritrovato la sua forza, ha potuto esprimere la sua creatività, e ne aveva tanto bisogno perché quando sono terminati i cicli di chemioterapia e di radioterapia ha cominciato per la prima volta a realizzare quello che le era accaduto. Fino a quel momento era stata trasportata da tutto quello che era necessario fare, l'ago della chemioterapia e il laser della radioterapia avevano tenuto a bada il tumore ora toccava a lei prendersi cura del suo corpo e soprattutto della sua anima.
Il lavoro da fare sarebbe stato lungo e faticoso e ve lo racconteremo la prossima volta.

Oggi vogliamo anche raccontarvi un'altra cosa!  Ieri dopo quasi un mese la nostra amica Catia ha avuto le risposte tanto attese degli esami effettuati per approfondire quella famosa “cosa strana” trovata nella mammografia. Su nostro gruppo whatsapp ha esordito così: “ragazze risonanza tutto a posto sospiro di sollievooooo”, che cosa aggiungere?! Siamo tutti con te.

Maria Luisa Piacentini

Foto Pantaphoto Bruno Pantaloni

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