La separazione di Ilary e Totti si chiama negoziazione assistita. Come funziona

I maligni ipotizzavano la breve durata del loro matrimonio che invece era quasi giunto ai 20 anni, mentre la media non dura più di 13 anni

Ilary Blasi e Francesco Totti

Ilary Blasi e Francesco Totti (dal profilo Instagram di Ilary Blasi)

A volte l’accanimento mediatico verso la separazione di una coppia diventata famosa anche per aver celebrato un fastosissimo matrimonio, è l’espressione della stessa forza uguale e contraria.

Ma a fronte dei vari “sfondoni” legali usciti su di loro un po’ dappertutto, viene offerta l’occasione per spiegare meglio qualche passaggio giuridico a chiarimento di questo “evento” separativo che entrambi avrebbero voluto vivere con la riservatezza che meritano i momenti di difficoltà emozionale di chiunque.

Ilary Blasi e Francesco Totti hanno scelto la negoziazione assistita

Nel bene e nel male, tornano alla mente i maligni che ipotizzavano la breve durata di questo matrimonio che invece era quasi giunto alle “nozze di porcellana” (vent’anni), laddove la media non arriva a durare più di tredici anni.

Forti di gossip selvaggi con processi interminabili e di battaglie giudiziarie tra note e facoltosissime coppie, tutti si aspettavano la solita lite in Tribunale che invece, dimostrando buon senso e intelligenza non così frequenti, Ilary Blasi e Francesco Totti hanno scelto la strada della negoziazione assistita. Una strada che consente ai coniugi di aprire una trattativa in convenzione con due avvocati che tentano il raggiungimento di un accordo che viene poi inviato direttamente agli uffici anagrafici comunali, previo visto del procuratore della repubblica preposto agli affari civili che ha il preciso compito di controllare la congruità degli accordi in favore dei figli minori.

Introdotta con una legge del 2014 denominata “degiurisdizionalizzazione del processo”, la pratica della negoziazione assistita – che è estesa ed è estensibile alle controversie civili e commerciali – è volta a sottrarre ai tribunali la soluzione delle questioni private per favorire le transazioni.

Negoziazione assistita, diversa dalla mediazione

E’ diversa dalla mediazione che ha carattere preliminare, se pur entrambe appartenenti alla “grande famiglia” delle ADR (Alternative Dispute Resolution) di importazione nordamericana e che stanno cominciando ad avere un progressivo successo anche qui in Italia.

Con estrema discrezione, dopo aver infatti annunciato la separazione con due comunicati diversi, grazie a questo strumento gestito esclusivamente da avvocati, i coniugi avrebbero trovato l’accordo sul mantenimento dei tre figli minorenni. Il contributo sarà a carico di entrambi, in proporzione alle reciproche risorse finanziarie e con condivisione delle loro spese straordinarie mediche, scolastiche, sportive e ricreative.

Si tratta quindi di accordi di natura “stragiudiziale” (non extragiudiziale!), la madre abiterà con i figli nella casa familiare del padre e quello che riceverà, ovvero il declamatoassegno con molti zeri dall’ormai ex marito” non sarà per lei ma per i tre figli.

Con Ilary e Totti nell’inferno mediatico. Tra loro il rispetto è reciproco, manca solo quello dei media

Si apprende da un noto giornale che la nota coppia aveva già in compartecipazione le quote di due società. La prima per promozione di attività commerciali e la seconda per la gestione di centro sportivo e che vi sarà una cessione a favore di uno dei due.

In ogni caso la procedura di negoziazione assistita non fa “saltare la lenta procedura del Tribunale” ma ne costituisce un’alternativa. E infine evidenziamo che la separazione non conferisce alcun status ma si limita a sospendere gli effetti del matrimonio che si può estinguere con il divorzio. Il divorzio oggi è ottenibile dopo sei mesi e con la stessa procedura in revisione o conferma degli accordi sottoscritti in sede separativa.

Già in regime di separazione dei beni, ciascun coniuge dispone di beni immobile propri e quindi aveva già predisposto un piano patrimoniale intelligente volto a prevenire liti e tormenti inutili.

E quindi, a dispetto dei “curiosi a oltranza” dei guai coniugali altrui, nessuna battaglia giudiziaria ci sarà e finalmente scenderà un po’ di sano silenzio. Almeno fino alle prossime novità sentimentali di ciascuno di loro che sono da sempre i destinatari delle attenzioni del pubblico sportivo e di intrattenimento.

I maligni ipotizzavano la breve durata del loro matrimonio che invece era quasi giunto ai 20 anni, mentre la media non dura più di 13 anni