Ladri di bagagli a Fiumicino: Alitalia è nei guai

49 dipendenti di Alitalia-Cai sono stati sottoposti a misure cautelari

Sono 86 in tutto le misure cautelari emesse.
Tra queste, 49 quelle destinate ai dipendenti di Alitalia-Cai: 19 addetti alle operazioni di handling sono agli arresti domiciliari; ai restanti 30 dipendenti è stato notificato l’obbligo di firma.

L’operazione della Polaria di Fiumicino, in collaborazione con la Polizia di Stato, che ha ricevuto la collaborazione della compagnia aerea, è stata preliminarmente avviata dalla Polizia di Frontiera di Lamezia Terme, che ha avviato un’indagine sui furti reiterati nei bagagli dei passeggeri in vari aeroporti nazionali.

I dati registrano furti più frequenti all’aeroporto ‘Leonardo da Vinci’ di Fiumicino, a Roma.
Ma episodi simili hanno colpito anche gli aeroporti di Bari, Lamezia Terme, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Verona.
Le indagini, che sono durate più di un anno, hanno permesso agli inquirenti di individuare oltre 100 furti, tentati furti e danneggiamenti.

“Queste misure sono state predisposte al fine di evitare la reiterazione dei reati contestati, ovvero i delitti di tentato furto e furto consumato aggravati, nonché di danneggiamento, commessi in danno degli ignari clienti della compagnia di bandiera”. Così si spiega in un comunicato.

Gli autori dei furti, individuati grazie a un sistema di intercettazioni audiovisive, rischiano il licenziamento e fino a 6 anni di reclusioni.

Ma al Codacons non basta. L’Associazione dei Consumatori chiede infatti che i passeggeri derubati siano risarciti.
“È vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti”, ha dichiarato l’Associazione in una nota.

“Nulla è stato fatto da allora – prosegue la nota – per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onestà. Il Codacons ricorda che i passeggeri in questi casi hanno diritto non solo al rimborso dei danni patrimoniali subiti, ma anche ad un risarcimento per i danni non patrimoniali. Nel caso non fossero già stati a suo tempo risarciti dalle compagnie aeree, potranno decidere di rivalersi costituendosi parte civile nell'eventuale procedimento penale”.

“Anche i datori di lavoro di queste persone arrestate – conclude il Codacons – sono responsabili, ai sensi dell'art. 2.049 del codice civile, per i danni arrecati dal fatto illecito commessi dai lavoratori nell'esercizio delle incombenza a cui sono adibiti”.

Lascia un commento