Latina. Nonnismo all’aeroporto militare Comani, 8 militari a processo accusati di violenze su ex allieva Giulia Schiff

La prossima udienza del processo che si celebra nel Tribunale di Latina avrà luogo il 20 marzo

Giulia Schiff, ex allieva ufficiale dell'Aeronautica militare (Foto Instagram)

Giulia Schiff, ex allieva ufficiale dell'Aeronautica militare (Foto Instagram)

Nel 2023 sentire parlare ancora di episodi di nonnismo negli ambienti militari è inammissibile, di abusi nei confronti di reclute impaurite, di cerimonie vessatorie e umilianti è una vergogna senza precedenti.

Giulia Schiff è l’ex allieva ufficiale dell’Areonautica militare che ha denunciato di essere stata vittima di episodi di nonnismo all’Aeroporto militare Enrico Comani di Latina: sono otto i militari a processo nel Tribunale di Latina accusati di violenze nei confronti dell’ex paricorso allieva. Tra gli imputati anche un allievo del comune di Tivoli (Rm).

La difesa della Schiff, ha chiesto di ascoltare come testimone l’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta al processo che si celebra davanti al Tribunale di Latina nei confronti di otto allievi con le accuse di violenza privata e lesioni personali con l’aggravante del concorso. “C’è un’indagine in corso, chi deve pagare pagherà”, aveva detto all’epoca l’ex titolare del dicastero e ora l’avvocato Massimiliano Strampelli, legale di Giulia Schiff, vuole che venga sentita sul banco dei testimoni.

“Abbiamo citato il ministero della Difesa come responsabile civile perché contestiamo una responsabilità ai comandi intermedi ossia di chi doveva vigilare e non lo ha fatto”, sottolinea all’agenzia di stampa Adnkronos il legale puntando a dimostrare che il rito “era ‘imposto’ agli allievi dissenzienti pur non essendo espressamente previsto dai regolamenti di forza armata”.

“Il battesimo di volo”, rito imposto agli allievi futuri piloti

Tutto ruota intorno al “battesimo del volo”, rito di passaggio per chi diventa pilota. Secondo Schiff non è stato affatto una “goliardata” tanto da aver raccontato di aver subito percosse e frustate prima del consueto finale, gettata nell’acqua della piscina. Da allora l’ex allieva ha cambiato vita: partita per l’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa per arruolarsi come volontaria alla Legione Internazionale dell’intelligence ucraina, poi nel team Masada con l’esercito di Kiev e successivamente nelle Forze Speciali della Legione Internazionale.

Sposata, Giulia si dedica alle missioni umanitarie

Nelle scorse settimane ha annunciato di essersi sposata e di aver smesso di combattere per dedicarsi alla beneficenza e a missioni umanitarie con suo marito, fondando una organizzazione a sostegno sia di civili che di militari. Ma per la prossima udienza del processo, fissata il 20 marzo, rientrerà in Italia. “Oltre ad aver cambiato vita sono anche cambiata io stessa“, racconta all’Adnkronos Giulia Schiff.

“Grazie all’Ucraina ho maturato una importante consapevolezza di quella che è la fermezza della mia volontà. Ricordo quel giorno di aver insistentemente cercato di divincolarmi, ma senza successo, tanto quanto ricordo la mia forza era filtrata dalla paura di essere esclusa se mi fossi sottratta dal rito contro gli ordini”.

“Spero in una grande prova di giustizia nei confronti di chi è ancora impunito”

“Provo disgusto per come una bellissima tradizione sia stata storpiata da azioni malsane e degradanti“, sottolinea l’ex sergente, che fu poi espulsa dall’Aeronautica militare. “Il danno alla mia dignità e alla mia serenità persa negli anni successivi è incalcolabile. Spero che l’immagine e professionalità di tutti i nostri ufficiali piloti venga ripulita con una grande prova di giustizia nei confronti di coloro che sono ancora impuniti”, afferma l’ex allieva.

L’udienza del 20 marzo potrebbe rivelarsi importante: “Ho chiesto che venga visionato il video integrale (del ‘battesimo del volo’ ndr) – sottolinea l’avvocato Strampelli, che è anche docente di diritto militare alla Link Campus University – e che Giulia testimoni indicando cosa le è stato fatto. Ci aspettiamo dunque una piena ricostruzione dei fatti con il video alla mano”.

Intanto il tempo passa e il legale intravede anche “un rischio prescrizione. Ci auguriamo non accada e proprio per questo chiederò una calendarizzazione più serrata delle udienze”, conclude. (Adnkronos)