Ok al reddito alimentare, firmato il decreto attuativo: cos’è e a chi spetta

I pacchi alimentari, ceduti gratuitamente dagli esercenti, saranno composti da tutti i prodotti rimasti invenduti nei negozi della grande distribuzione

carrello della spesa

Il reddito alimentare è la nuova misura ideata dal governo per contrastare gli stati di indigenza assoluti e lo spreco di cibo. Il Ministero del Lavoro ha firmato il decreto attuativo e la novità annunciata nella Legge di Bilancio 2023 sta per diventare realtà.

Cos’è il reddito alimentare

La nuova misura è stata ideata per combattere la povertà assoluta e le situazioni di disagio più incistate. Il reddito alimentare si configura come un’iniziativa volta alla distribuzione gratuita, in favore di tutte quelle persone che vivono in estrema indigenza, di pacchi alimentari.

Questi pacchi saranno realizzati con tutti i prodotti rimasti invenduti dei negozi della distribuzione alimentare e la sperimentazione della misura, di circa tre anni, sarà avviata in alcune città metropolitane.

Come funziona

Il decreto è stato sottoscritto e firmato dalla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ed è attualmente sotto la supervisione degli organismi competenti. Una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sarà poi operativo entro i 15 giorni successivi.

Le persone coinvolte riceveranno i pacchi alimentari, ovviamente in modalità gratuita, composti con i prodotti alimentari rimasti invenduti. In particolare, oggetto di cessione, saranno tutti quei cibi o contenuti in confezioni rovinate o prossimi alla data di scadenza. La cessione gratuita dei prodotti sarà affidata a tutti gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa.

A chi è destinato

I destinatari della misura, come precedentemente detto tutti i cittadini che vivono in condizioni di povertà assoluta, saranno capillarmente identificati negli elenchi delle Organizzazioni partner Territoriali della distribuzione del programma FEAD.

Oltre a ciò, i cittadini coinvolti saranno segnalati dai servizi sociali territoriali o da altri enti afferenti al terzo settore che lavorano sul territorio locale.

Pacchi alimentari prenotabili tramite app

Come spiegato sul sito del Ministero del Lavoro i pacchi alimentari potranno essere prenotati attraverso un’apposita applicazione. Questa app, inoltre, consentirà agli stessi commercianti che donano i cibi rimasti invenduti, di accedere alle agevolazioni previste dalla legge n.166 del 2016 come la riduzione della TARI.

I costi dell’iniziativa ammontano a 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni all’anno a partire dal 2024. Questi fondi vanno ad abbracciare quelli già previsti nel Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027”.