Orte, violenze nel centro immigrati: rifugiato sfregiato

Stando alle ricostruzioni, i due sarebbero entrambi della Costa D’Avorio. Quattro anni fa un altro migrante era stato ucciso durante una rissa

Bottiglia rotta

Alla base della rissa avvenuta nella notte tra venerdì e sabato scorso al centro migranti di Orte, ci sarebbe un’ingente quantità di alcol. Sarebbero stati annebbiati dal troppo bere i due ospiti che, dopo un parapiglia verbale, sono finiti alle mani.

Spinte e insulti, poi bottigliate. Un richiedente asilo è finito in pronto soccorso con una profonda ferita all’orecchio provocata proprio dal vetro tagliente di una bottiglia usata come arma. Stando alle ricostruzioni, i due sarebbero entrambi originari della Costa D’Avorio, ancora ignote le motivazioni che hanno acceso la rissa ma ciò che appare chiaro è che fossero ubriachi.

Il 118 e l’intervento dei carabinieri

Sul posto è intervenuto il personale sanitario del 118 che ha portato il ferito in ospedale e i carabinieri per gli accertamenti del caso. Il giovane ferito se l’è cavata con due punti di sutura e 15 giorni di prognosi. L’aggressore invece è stato segnalato alla procura per lesioni. Una situazione che, purtroppo, non è nuova nei centri di accoglienza. Quattro anni fa, ricostruisce il Messaggero in edizione locale, un omicidio avvenuto nello stesso centro immigrazione, aveva scosso la cittadina. Anche quella notte una rissa dovuta al troppo alcol era finita a coltellate provocando la morte di un uomo e la condanna a 5 anni del suo aggressore, entrambi di origine nigeriana.

«Mi bullizzava da tempo» la versione dell’omicida

All’epoca dell’omicidio, nel 2022, fu un colpo mortale a provocare la morte per dissanguamento in pochi minuti della vittima. L’omicida, un ventenne nigeriano, ha confessato le proprie responsabilità affermando che «Non volevo ucciderlo, volevo difendermi lui mi bullizzava da tempo». Una versione che fu confermata da tutti i testimoni del centro migranti, dai gestori agli ospiti. Oggi, il ragazzo ha chiesto la conversione della pena in lavori socialmente utili. Il giudice ha approvato la richiesta.