Ospedale Sant’Andrea: un’eccellenza della regione, cardiochirurgia e nella cardiologia

Unico ospedale laziale entrato nella classifica dei 250 migliori al mondo dietro al Gemelli, un ospedale aperto dal 1986, per Roma Nord

Ospedale Sant'Andrea di Roma

Unico ospedale laziale entrato nella classifica dei 250 migliori al mondo dietro al Gemelli. Non sarà tantissimo me è pur sempre nel gruppo delle élite. Eppure i pazienti sollevano qualche critica ma anche tanti grazie.

Ospedale Sant’Andrea: un’eccellenza della regione

L’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea rientra tra i migliori ospedali al mondo. Nella classifica internazionale stilata dalla prestigiosa rivista Newsweek, si piazza al 13° posto in Italia e al 211° posto nel mondo, su 2.400 ospedali in 30 paesi. Prima struttura pubblica del Lazio, preceduta solo dal Policlinico Gemelli nella classifica della Regione.

Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, può così commentare: “Per la prima volta il Servizio Sanitario del Lazio può vantare due strutture tra le prime 250 al mondo, secondo la classifica stilata da Newsweek. Si tratta del Policlinico universitario Gemelli e dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea. E’ un riconoscimento importante che si deve al lavoro e al sacrificio di professionisti che fanno grande la nostra regione nel mondo”.

Eccellenza nella cardiochirurgia e nella cardiologia

Guardando invece alle prestazioni delle singole specialità, delle 12 analizzate dalla rivista, mantiene saldo il suo quarto posto in Italia la Cardiochirurgia che scala ancora la classifica internazionale passando dal 58° posto nel mondo al 51°. Migliora anche la Cardiologia che dal 174° posto del 2023 passa al 166° (13° posizione in Italia).

In classifica anche l’Oncologia con un punteggio simile a quello dello scorso anno: il 172° posto nel ranking internazionale, frutto anche dell’impegno della rete oncologica e del Tumor Board. Lo so le classifiche vi dicono poco, contano più per voi le esperienze personali, di parenti e amici.

Solo che queste classifiche sono redatte da esperti e tengono conto di più variabili, che nessuna esperienza personale potrà valutare congiuntamente. Per cui bisogna tenerne conto quando si voglia dare un giudizio oggettivo. Se il Sant’Andrea migliora le sue posizioni anno dopo anno, qualcosa vorrà dire e non è solo l’impressione dei pazienti.

Un ospedale giovane, aperto dal 1986, per Roma Nord

Venne iniziata la costruzione nel 1974 ma venne interrotta per mancanza di fondi e si riprese negli anni ’80 per aprire nel 1986; vi si doveva trasferire l’Ospedale Regina Elena, ma non se ne fece niente.

Finché nel 2001 venne trasferita qui la II Facoltà di Medicina e Chirurgia de La Sapienza, oggi cambiata in Facoltà di Medicina e Psicologia. Dal 2005 funziona il Pronto Soccorso. Dal 2013 sono stati avviati lavori di ampliamento. L’Ospedale si trova in zona Grottarossa a ridosso del GRA e serve tutta Roma Nord, compresi i centri di Monterotondo, Bracciano, Sacrofano, Capena, Campagnano, Formello, Morlupo, Fiano, Castelnuovo di Porto e Monterosi, Sutri e agli altri centri dell’area.

Ricerca e sperimentazione nelle malattie rare

Il 29 febbraio, si celebra la giornata internazionale delle malattie rare, ossia quelle patologie che hanno un’incidenza sulla popolazione non superiore allo 0.05% e il Sant’Andrea si occupa da 20 anni dei pazienti affetti da Huntington. Una struttura privata non avrebbe interesse a farlo. Pochi pazienti, poche entrate. Si tratta di una patologia neurodegenerativa del sistema nervoso centrale, a trasmissione autosomico dominante, caratterizzata da movimenti involontari, continui e scoordinati associati a disturbi comportamentali e cognitivi fino a quadri di grave demenza.

Si stima che la malattia interessi circa 6 -7000 persone in Italia. Non più di 1 caso ogni 2000 persone, ma complessivamente milioni di pazienti, contando le ormai 10mila malattie rare diagnosticate. Proprio a febbraio è stata arruolata la prima paziente dello studio per questa sperimentazione clinica che prevede la somministrazione di un farmaco per ridurre i livelli della proteina huntingtina, che per via di una mutazione, causa la malattia. 

In sostanza si mira a rallentare la progressione della malattia per migliorare la qualità della vita del paziente. Di più non è possibile.
L’attività di ricerca terapeutica si salda con l’assistenza e la didattica. I risultati sul campo si tramutano in pratica clinica innovativa e trattamenti terapeutici all’avanguardia.

Percorsi multidisciplinari

L’Ospedale sta verificando e studiando come rispondere alla pressione sui servizi di emergenza ospedalieri (specie sui Pronto Soccorso). S’impone una nuova strategia operativa incentrata sulla condivisione di percorsi intra-ospedalieri e inter-aziendali. Ne scaturisce anche la necessità di una nuova architettura disegnata per i servizi di emergenza-urgenza del Sant’Andrea tra percorsi multidisciplinari, fast track, triage avanzato e integrazione con il territorio tramite la Chirurgia Ortopedica e Traumatologica (COT), con analisi dei punti di forza, criticità e azioni migliorative.

Un punto di ricerca avanzato sulla terapia del dolore cronico

Questo ospedale è anche centro di riferimento per il trattamento del dolore cronico. Nel campo della Terapia del dolore il Sant’Andrea ha eseguito 500 interventi di neurostimolazione midollare, compreso il trattamento di ultima generazione con sistema closed-loop. Tradotto sarebbe un sistema a circuito chiuso. Che aiuta a rispondere alle richieste dei malati e a soddisfare le loro aspettative. Questi tipi di sistemi avvisano il personale del servizio pazienti di correggere e migliorare la loro esperienza in diversi punti di contatto durante la terapia.

Un sistema a circuito chiuso aiuta a identificare le cause che danneggiano l’esperienza del paziente e a raccogliere approfondimenti per creare strategie di conoscenza efficaci.  

La neurostimolazione midollare è una procedura chirurgica utilizzata nei casi in cui il dolore cronico altera la qualità di vita e non risponde al trattamento farmacologico. La maggior parte dei pazienti soffre di mal di schiena cronico o dolori cervicali spesso irradiati a livello degli arti. La tecnica prevede l’inserimento di un elettrocatetere nel canale vertebrale per il rilascio di impulsi elettrici che, colpendo le fibre nervose, inibiscono il segnale del dolore.

In tal senso l’Unità di Terapia del Dolore, diretta dal Prof. Marco Mercieri, è riconosciuta come centro di riferimento della Regione Lazio per la neurostimolazione. Oltre ai trattamenti farmacologici d’avanguardia, l’équipe del centro antalgico del Sant’Andrea impiega le più innovative procedure interventistiche di chirurgia mini-invasiva e invasiva con impianto di neuromodulatori midollari (Spinal Cord Stimulation).

Quel che piace e che non piace dell’Ospedale Sant’Andrea

Nelle note di giudizio dei pazienti che abbiano vissuto l’esperienza del Sant’Andrea, come al solito, ci sono voti negativi e positivi. I negativi riguardano le regole dell’Ospedale mentre i positivi sono tutti per la professionalità, la dedizione e la cortesia degli addetti, sia medici che paramedici. Ancora una volta dobbiamo constatare come il SSN si basi essenzialmente sulle capacità dei medici e degli infermieri e sulla disponibilità e umanità talvolta carente ma più spesso concreta del personale a contatto con pazienti e parenti. Dalle testimonianze chiunque può comprendere l’importanza dell’aspetto umanitario in queste cure. Che va quasi oltre quello sanitario di cui noi siamo in pratica all’oscuro. Le testimonianze sono state raccolte dal sito QSalute.it e si riferiscono al 2023, fino ai primi mesi di quest’anno. Ho riportato il nome del paziente per come si è firmato, il reparto e la pratica terapeutica.

Sante. Pronto Soccorso. Verifica per Polmonite

Malati lasciati su una lettiga nel pronto soccorso per giorni e giorni senza la giusta e dovuta assistenza. Parenti alla mercé di guardie giurate pagate solo per fare da guardia. Non ti fanno entrare per assistere il tuo caro, abbandonato al suo amaro destino. Umanità completamente assente.

Giulia: Reparto Oncologia Tumore Mammario Duttale Infiltrante II Grado.

Il mio cancro al seno dopo 5 anni e mezzo si è rivelato essere metastatico e ha aggredito le ossa. Ma con la cura perfetta del mio oncologo dottor Raffaele Giusti, tutto è sotto controllo e le metastasi stanno sclerotizzandosi...Non solo decisamente bravi professionisti, ai quali tu affidi serenamente la tua vita, ma anche umanamente meravigliosi.
Hanno sempre un sorriso da donarti e un modo di fare che ti mette subito a tuo agio e ti senti sicura, protetta… diventano come una famiglia.

Antonio: Ringraziamento alla Chirurgia Toracica. Neoplasia polmonare dx

Il 30/08/2023 sono stato operato al polmone destro e volevo ancora una volta ringraziare e augurare buone feste a tutto lo staff del professore Rendina e in particolare al prof. Antonio D’Andrilli, che mi ha operato di bilobectomia medio-inferiore e linfadenectomia ilo-mediastinica. Un augurio anche a tutti gli infermieri (Luciano, Claudia, Nadia ecc.): grazie per il vostro sostegno. Ringrazio anche ai tirocinanti.

Stefano: Terapia del Dolore. Neuropatia cronica da postumi di intervento chirurgico

Trattato per una neuropatia cronica, preso in carico dopo circa 8 anni dall’insorgenza della neuropatia, sono stato accompagnato gradualmente verso la soluzione.
Staff preparato, attento alle esigenze del paziente, con grande disponibilità all’ascolto e valutazione dei possibili trattamenti. Nell’arco del trattamento ho anche avuto un supporto psicologico, per meglio affrontare il percorso.

Laura: Nota di merito pronto soccorso .Forte dolore toracico, dispnea.

Nota di merito a tutti gli infermieri e medici del pronto soccorso – codice rosso e arancione.
In tutto il periodo trascorso lì ieri con mio figlio, in codice rosso e poi arancione, ho notato grande dedizione, professionalità e umanità di ogni singolo operatore sanitario con tutti i pazienti giunti in PS. Un grazie speciale all’infermiera responsabile sig.ra Cristina.

Virginia: Visita chirurgica. Asportazione epitelioma

Oltre a ringraziare il chirurgo, desideravo lasciare un commento positivo per una infermiera che fa il suo lavoro con professionalità, impegno e gentilezza; si chiama Barcan Lacramioara – Ambulatorio A-B. E’ veramente brava e gentile, grazie di nuovo, dovrebbero essere tutti così gli infermieri.

Lorena e Tiziana: PS e Medicina d’urgenza- codice rosso. Edema polmonare, polmonite

La nostra esperienza è limitata al pronto soccorso e al reparto di medicina di urgenza, dove abbiamo trovato personale competente e con grande umanità. Purtroppo la situazione di nostro padre era apparsa grave dal primo momento, ma tutto il personale (medici, infermieri…) ha gestito tutto con grande professionalità e delicatezza nel comunicare le varie fasi dello stato patologico e persino nel momento del decesso.
Grazie a tutti per l’assistenza al nostro papà e a noi.

La testimonianza di un amico

Infine la testimonianza di un amico. L’ho trovata con sorpresa tra le altre. Sapevo del suo incidente, non sapevo nel dettaglio com’erano andate le cose. Massimo fa l’autore in televisione, è un regista teatrale, vive a Formello. Lo dico perché questo dato avvalora ancor di più la sua testimonianza, in quanto l’ho potuta verificare di persona dialogando con lui, seppure a distanza, sul trauma e la cura. Tra l’altro ha avuto la fortuna di trovarsi vicino casa l’Ospedale romano più specializzato proprio nella Traumatologia e nella Chirurgia Ortopedica. Una concomitanza di cose favorevoli che non sempre è possibile incontrare nella martoriata sanità pubblica nazionale.

Massimo: Ricovero Reparto Chirurgia Toracica frattura costole. Versamento pleurico, e versamento endocranico

29 giugno: rovinosa caduta. Ruzzolo per dieci gradini sulle scale di casa. Arrivo ambulanza entro 15 minuti. Sant’Andrea. Codice rosso. Referto: fratture costali associate a contusioni polmonari, falda di versamento pleurico omolaterale e falda di versamento endocranico lungo il tentorio destro. Il pronto soccorso accoglie una novantina di pazienti in barella molto vicini gli uni agli altri. Nella confusione che albergava in me, data dai dolori e dagli antidolorifici assisto ad una sorta di coreografia di persone in camice verde, bianco.

Medici, infermieri, operatori sanitari, infatti, si muovono tra una barella e l’altra chiamati e richiamati continuamente, a volte in maniera ossessiva, e loro con movimenti leggeri, gestiscono i pazienti con alta professionalità, passione e sorriso sulle labbra per tranquillizzare chi, in quel momento, sta soffrendo. Un esempio per tutti: un infermiere di nome Marco (forse diminutivo di Marcello?)attentissimo a tutti si rende conto che non riuscivo a cibarmi, non avevo appetito! prende il vassoio e con tanta pazienza mi imbocca. Questo gesto lo porterò nel mio cuore per sempre: grazie a lui e a tutto il pronto soccorso.

Secondo step.

Vengo spostato nel reparto di chirurgia toracica diretto dal prof. Irino Rendina.
Della sanità pubblica si scrive spesso in modo critico, (a volte ci sta), si dovrebbe, però, parlare anche delle nostre eccellenze. Questo reparto è sicuramente una di quelle e nelle posizioni apicali. Scopro che è il settore di chirurgia toracica che effettua più interventi giornalieri al mondo.

Il prof Rendina tratta i pazienti con amicizia, sorrisi, dando certezza e sicurezza, di conseguenza anche tutti i suoi collaboratori, medici, infermieri, Oss, hanno imparato lo stesso modo di lavorare, purtroppo non conosco i loro nomi, li avrei volentieri elencati, mi scuseranno ma debbo fare un ringraziamento collettivo.
In ultimo ma non l’ultimo il profilo d’accoglienza, stanze a due letti con bagno privato e due televisori, pulizie e igienizzazione due o più volte al giorno. Pago le tasse come ogni buon cittadino e spesso come tutti mi faccio la domanda, ma dove vanno a finire questi soldi? Io li ho visti, erano li in quel reparto tra macchinari, servizi, alimentazione (anche quella niente male) e il personale che fa quel lavoro con abnegazione, amore, professionalità. Perchè non prendere ad esempio quel modulo ed esportarlo dove ci sono le criticità?

Grazie prof. Irino Rendina. Grazie medici, infermieri, Oss, collaboratori tuttidel reparto di chirurgia toracica.
Un grazie personale inoltre alla prof.ssa Stefania Basili
Un grazie all’infermiera Francesca Gilestri. Mia dolce portatrice d’acqua.

Ho voluto lasciare le impressioni personali, se ci fate caso quasi sempre dovute a un gesto, un’attenzione, una cortesia. Come se fossimo impreparati a riceverne. Non solo quelle legate alla professionalità delle terapie. Ho anche lasciato i ringraziamenti, pur se fastidiosi nella lettura di un articolo, mi è sembrato giusto che il personale che merita un plauso da chi è stato curato trovi un riscontro, seppur informale, in un articolo in cui si cercano difetti e storture sul Sistema Sanitario Nazionale. Una organizzazione che è fatta tanto da apparati, macchine, regole e finanziamenti quanto da esseri umani, per altri esseri umani.