Parte il Festival di Sanremo, Dario Salvatori: “E’ un cast senza aspettative”

ll parere del critico musicale sul Festival di Sanremo: “I giovani? Scelti in base ai followers, ma la rete prende anche grandi cantonate”

Il giornalista e critico musicale Dario Salvatori

Dario Salvatori

Tutto pronto per l’attesissimo evento: stasera parte ufficialmente il Festival di Sanremo. In diretta dal Teatro Ariston, il direttore artistico Amadeus condurrà la settantatreesima edizione della kermesse canora.

L’intervento del presidente Sergio Mattarella

28 artisti in gara, ospiti e tante novità previste per questo Festival. A cominciare dalla presenza da Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica, sarà infatti presente in sala all’Ariston in occasione della prima serata. 

“E’ un segno importante di vicinanza al mondo dello spettacolo“, ha dichiarato questa mattina Amadeus.

Una partecipazione quasi doverosa, come fanno sapere dal Quirinale, dal momento che quest’anno ricorre il  75/o anniversario della Costituzione italiana. La presenza di Mattarella diviene dunque “un omaggio alla cultura, non solo quella alta, anche se non mi piacciono queste distinzioni, ma anche alla cultura “popolare”.

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il programma di questa sera

Questa sera dunque ascolteremo: Anna Oxa, GIANMARIA, Mr Rain, Marco Mengoni, Ariete, Ultimo, Coma Cose, Elodie, Leo Gassman, Cugini di Campagna, Gianluca Grignani, Olly, Colla Zio, e Mara Sattei.

Gli ospiti presenti saranno invece: Elena Sofia Ricci, i Pooh, Mahmood e Blanco e, collegati, Piero Pelù e Salmo. Al fianco di Amdeus, in co-conduzione, Chiara Ferragni.

Che Festival dobbiamo aspettarci? Lo abbiamo chiesto a Dario Salvatori, giornalista e critico musicale.

“C’è un’aria di ripartenza” – ha detto Salvatori – “Con la questione dell’Ucraina che divide un po’ tutti. Oltre alla questione del terremoto in Turchia. Si deve fare intrattenimento, ma con pacatezza. Ci sono molti cantanti del cast che sono da rilavorare”.

In che senso?

“Beh, Giorgia e Anna Oxa sono voci fuori dal giro. Due interpreti validissime, ma la prima non ha in classifica un disco da dodici anni. La seconda ancora di più. Per non parlare di Paola e Chiara, che si sono dovute rimettere insieme per rifare qualcosa. Non è un cast da cui puoi aspettarti chissà che. Lo stesso Grignani, è stato sempre sul cornicione”.

Che le è parso dei brani?

“Ci sono pezzi di scrittura, ma come diceva Pippo Baudo il palco è quello che conta. Ho sentito le canzoni, bisogna vedere come vengono interpretate. La Oxa per esempio è una performer, una che il palco lo conosce molto bene, ha sempre abituato il pubblico a grandi esibizioni di spettacolo. Amadeus aveva 300 canzoni a disposizione, ne ha scelte 22. Vorrei sapere le altre 278 che fine hanno fatto…”

I giovani?

Non dico che sono scadenti, ma vengono reclutati sulla base dei followers. Non mi sembra che sia una regola così precisa. I followers, come i like, si comprano. Non si può scegliere un artista sulla base dell’esercito dei fans della rete. E’ vero che la rete è veloce, ma prende pure delle grandi cantonate”.

Gli ascolti saranno all’altezza degli anni passati?

“Secondo me sì. Ieri c’è stata Rai Pubblicità che ha detto che si conta a un 3% in più. E questo significa andare al di sopra di ogni aspettativa“.