Polizia di Stato. Roma, operazione antidroga contro lo spaccio a Fidene e Tufello

Due distinti gruppi dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti operavano nell’area dei quartieri romani di Fidene e Tufello

Volanti della Polizia in uscita dalla Caserma Maurizio Giglio (Roma)

Volanti della Polizia in uscita dalla Caserma (Roma)

Personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Roma, unitamente ai militari del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha eseguito alcune perquisizioni ed un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 soggetti italiani ed uno albanese, a cui sono contestati a vario titolo i reati di traffico di sostanze stupefacenti ed auto riciclaggio, che hanno consentito di disarticolare delle piazze di spaccio nelle zone di Fidene-Tufello.

Arrestato soggetto legato alla ‘ndrangheta

L’indagine trae origine da un ingente sequestro di hashish e cocaina (circa 80 kg) effettuato nel marzo del 2021, nell’ambito di una più ampia indagine conclusasi nel dicembre 2022 con l’esecuzione di un provvedimento restrittivo, nei confronti di 5 persone, tra cui un personaggio legato alla ‘ndrangheta.

I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di indagare su altri soggetti, facendo emergere l’esistenza di uno scenario delittuoso nell’area geografica dei quartieri romani di Fidene-Tufello, caratterizzato da due distinti gruppi dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Sequestrati oltre 60 kg di droga

Nel corso delle indagini, condotte attraverso intercettazioni sia telefoniche che ambientali, sono stati individuati e arrestati alcuni spacciatori che si occupavano del coordinamento delle piazze e sanzionati degli assuntori, nonché sequestrati in più riprese ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti quali hashish, cocaina e marijuana per oltre 60 kg, armi da sparo e munizionamento, oltre a cospicue somme di denaro per circa 250.000 euro contante nella disponibilità degli indagati.

A ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.