Roma, la sfida per la sicurezza e la riduzione dell’inquinamento si può vincere

Il corteo dei Cittadini della Strada ha attraversato Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Via del Corso e Largo Chigi

Domenica ecologica speciale a Roma, secondo i dati recentemente pubblicati dal Global car scorecard di Inrix nel mondo, seconda solo a Bogotà per ore perse nel traffico, 254 ore a testa in un anno. Non è un caso che oltre 250 associazioni di ciclisti, motociclisti, pedoni, automobilisti, familiari di vittime della strada e cittadini uniti insieme a CONI, ACI, Federazione Ciclistica Italiana e Legambiente abbiano scelto proprio il giorno in cui tutti i romani sono chiamati a rinunciare all’uso delle auto più inquinanti per darsi appuntamento a Via dei Fori Imperiali e dare vita insieme a una coloratissima festa della mobilità dolce per chiedere maggiore sicurezza nelle strade e un nuovo codice della strada che tenga conto delle mutate esigenze di un paese dove sempre più persone scelgono di rinunciare all’auto privata per i propri spostamenti quotidiani.

Il corteo dei Cittadini della Strada ha attraversato Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Via del Corso e Largo Chigi. Il fatto che tanti soggetti, fra loro così diversi, abbiano scelto di manifestare insieme rappresenta un elemento di grande interesse, la nuova mobilità per guadagnare spazio nel dibattito pubblico e politico, e ottenere finalmente l’attenzione che merita, ha bisogno di superare gli steccati che in passato hanno diviso rivendicazioni e battaglie delle singole categorie e formulare parole d’ordine collettive che possano essere difese e portate avanti da tutti i cittadini, a partire dali fondamentali temi per la riduzione dell’inquinamento e per la sicurezza nelle strade per i soggetti più fragili.

In Piazza anche Edoardo Zanchini (Vice Presidente nazionale di Legambiente): “La sfida per la sicurezza e la riduzione dell’inquinamento si può vincere”.

Anche l’innovazione può svolgere un ruolo fondamentale per arrestare il tributo di sangue che ogni anno le nostre città versano sulle strade: in una società iperconnessa è accettabile il fatto che stiamo ancora utilizzando gli strumenti del secolo scorso per contrastare i comportamenti più a rischio come l’uso del cellulare alla guida o l’eccesso di velocità? Sicuramente una piena consapevolezza di sistema da parte di tutti i soggetti oggi più deboli che sono i pilastri della mobilità del futuro, in particolare nei grandi centri urbani, può aiutare anche il nostro paese a percorrere la strada virtuosa che ha già portato alcune importanti città europee ad azzerare il numero di ciclisti e pedoni morti sulla strada (nel 2019 47 solo a Roma secondo i dati del ministero dei Trasporti).

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