Roma. Piano cimiteri comunali, ecco il cronoprogramma

“Un sistema per molti anni abbandonato o gravemente trascurato” (Assessore all’Ambiente Alfonsi)

Cimitero del Laurentino a Roma

Cimitero del Laurentino (Roma)

“Gli 11 cimiteri di Roma costituiscono una realtà complessa e di grande estensione territoriale, sulla quale abbiamo trovato sin dall’inizio del nostro insediamento una situazione di gravi carenze gestionali, che esigeva interventi immediati: manutenzione ordinaria e straordinaria sulle strutture, ammodernamento e potenziamento degli impianti, riqualificazione delle aree verdi, efficientamento dei servizi”. Lo dice l’assessore capitolina all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, che promette: “Siamo al lavoro per cambiare le cose”.

Cimitero del Laurentino a Roma
Cimitero del Laurentino (Roma)

Piano cimiteri comunali

Per riuscire a raggiungere questo obiettivo, “la nuova amministrazione capitolina ha messo a punto, in collaborazione con Ama, un Piano strategico complessivo approvato dalla Giunta Gualtieri nel febbraio 2022 e scandito da un crono programma che prevede questi interventi:

  • Entro un anno il completamento dei lavori già autorizzati e finanziati, la messa in sicurezza delle alberature e la predisposizione di un piano paesaggistico cimiteriale anche in considerazione del piano di riforestazione urbana previsto dal PNRR.
  • Entro 2 anni il recupero degli spazi utili all’interno dei singoli cimiteri e la riqualificazione del patrimonio edilizio.
  • Entro 2 anni la redazione del Piano Regolatore Cimiteriale ed entro 3 anni il potenziamento degli impianti di cremazione“, scandisce l’assessora, proprio nei giorni in cui il sistema delle cremazioni ha registrato qualche rallentamento.

L’assessorato all’Ambiente, ricorda Alfonsi, “ha quindi sollecitato il nuovo management di AMA a eseguire gli interventi autorizzati e finanziati per il 2020/2021 con 2,3 milioni relativi al primo step del cronoprogramma.

Al Verano sono stati completati i lavori di ristrutturazione del muro perimetrale lato Tangenziale e il rifacimento delle coperture degli uffici. Al cimitero Laurentino sono stati completati i lavori sul blocco C di loculi ossari e cinerari.

Entro l’estate 2022 verrà ultimata la realizzazione di nuovi loculi, è stata effettuata l’indagine archeologica per l’ampliamento delle aree di inumazione ed è stata conclusa la progettazione per la valorizzazione della Vasca romana.

Cimiteri di Ostia Antica, Maccarese e Flaminio

Al cimitero di Ostia Antica è avviata la progettazione dei nuovi loculi, a Maccarese sono in corso gli interventi di manutenzione straordinaria sugli edifici dei loculi. Al cimitero Flaminio sono avviati gli interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento sismico della Chiesa di San Michele Arcangelo. Come si vede, dunque, gli interventi sono tutt’altro che fermi”.

La “questione nevralgica”, ammette Alfonsi, “è quella dei servizi di cremazione presso il cimitero Flaminio, la cui domanda è cresciuta esponenzialmente negli ultimi venti anni e che la pandemia Covid ha drammaticamente acuito: basti pensare che dal dicembre 2020 al dicembre 2021 c’è stato un aumento del 57% delle cremazioni.

L’impianto consta di 6 linee crematorie attive che non sono sufficienti a far fronte a una richiesta sempre crescente, anche in considerazione delle necessarie manutenzioni che periodicamente ne riducono la capacità di funzionamento insieme a possibili guasti come, purtroppo, si è verificato in questi giorni.

La Giunta capitolina ha previsto un finanziamento di 4 milioni di euro per l’ampliamento dell’impianto con la realizzazione di 3 nuove linee: è stata completata la fase di progettazione ed entro luglio 2022 sarà pronto il bando europeo per l’affidamento dei lavori.

Nel frattempo, per ovviare alla condizione di saturazione dell’impianto stiamo valutando l’utilizzo di tecnologie sperimentate con successo in Europa durante drammatica la fase di picco della pandemia Covid.

E’ evidente quanto complessa sia la gestione di un sistema cimiteriale che nella Capitale include aspetti paesaggistici, di tutela storico-monumentale, ambientali, socio culturali come quelli legati alla presenza di altre fedi religiose e tecnico-impiantistici. Un sistema per molti anni abbandonato o gravemente trascurato. Noi stiamo lavorando per cambiare le cose con un approccio di attenta pianificazione nel breve e medio periodo”. (Enu/ Dire)