Scuola e social, i presidi del Lazio: “Stop alle chat con genitori e studenti”
“L’utilizzo sfrenato delle chat non porta a nulla di buono, le comunicazioni devono avere un carattere di ufficialità”, spiega Giannelli
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Come riportato dal Corriere della Sera, l’Associazione Nazionale Presidi del Lazio ha attuato la revisione del codice deontologico. La novità principale riguarderà il capitolo sui social network e alla comunicazione scuola–famiglia. L’obiettivo dei dirigenti è quello di emanare un regolamento utile per le scuole di tutta Italia.
![WhatsApp (Immagine di repertorio)](https://www.ilquotidianodellazio.it/wp-content/uploads/2022/04/WhatsApp-Immagine-di-repertorio-1024x576.jpg)
Come spiega Mario Rusconi, Presidente dei presidi di Roma: “Vanno evitate le chat con genitori e con studenti, se non per questioni di natura urgentissima come una gita che salta all’improvviso. Vorremmo bandire i gruppi WhatsApp in cui i genitori chiedono perché il figlio ha preso 7 invece di 8″.
“Vanno evitate le chat con genitori e studenti”
Si discute anche sui contenuti social che “ledono l’immagine degli istituti scolastici”. “La critica va bene – prosegue Rusconi -, ma non la diffamazione e anche chi mette like a questo tipo di contenuto è ritenuto dalla legge colpevole”.
Sul tema è intervenuto anche Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, che ha dichiarato: “L’utilizzo sfrenato delle chat non porta a nulla di buono, le comunicazioni devono avere un carattere di ufficialità. Il codice, tuttavia, non ha un valore amministrativo, ma un valore etico e di prevenzione”.
“Perché far portare a scuola il cellulare se è vietato?”
Attilio Fratta, Presidente di DirigentiScuola, spiega altresì: “Ci vuole sempre un caso per far accendere i riflettori. Perché far portare a scuola il cellulare agli alunni se è vietato? La regola c’è ma pochi la rispettano e scarsamente si sanziona chi non la segue”.