Scuola: storia di Gianna, che in sedia a rotelle, niente viaggio studio

Ma chi è più disabile una persona che non può muoversi agevolmente o una persona che agevolmente non sa proprio pensare?

Uno studente particolare è automaticamente portatore d'interesse. Sì, solo per un ascensore e un accesso al portone di scuola. Poi? Fanno male, molto male le barriere mentali, quelle che si fermano a considerare un diversamente abile (andicappato per i più poveri in spirito, coscienza e conoscenza) a livello solo motorio, perché si vede. Questo fa malissimo quando accade che chi, con mobilità già offesa, si deve sentire pure diverso. E non accade al posteggio ma a scuola… Accade perché i suoi insegnanti e il suo dirigente, non la calcolano proprio… Dunque diversamente abile e diverso.

I fatti veri e protetti: La bimba "Gianna" in sedia a rotelle riceve la risposta alla voglia di partecipare: "Lei non può andare perché la destinazione non l'accetta". Nonostante potesse essere affidata a carico della famiglia ad un assistente accompagnatrice, il viaggio studio all'estero, dopo la fine delle attività scolastiche, Gianna non lo farà. Questa è la non scuola, quella che abbassa lo sguardo al meglio non fare, non pensare, non sconvolgere. Che occasione persa!

Quale atto migliore educativo, di crescita, di condivisione, di attenzione, di capacità, di stima, di partecipazione avrebbe potuto fare un dirigente scolastico in un attimo: raccolte le informazioni, organizzata l'assemblea coi genitori e gli alunni partecipanti per illustrare la verità sensibile, sottolineo con gli alunni, bloccato tutto per dare incarico all'agenzia e cambiare struttura, tutto per "nessuno dei miei alunni sia escluso" e dunque per la partenza anche dell'alunna con bisogni particolari.

E invece la popolazione è ancora di serie A, B, C, fino alla Zeta. Suddivisa in utenti meno problematici ai più problematici di cui si fa prima e meglio se non bisogna pensarci o con cui è meglio non avere a che fare per il troppo tempo che chiedono… sì chiedono, mica di cui avrebbero bisogno. Il dirigente avrebbe avuto la capacità di stare attento al contemporaneo, un mondo verso oltre i 5 milioni di disabili. Stiamo indietro. Se considerava tutti i suoi studenti alla pari e nelle sue attenzioni professionali, avrebbe dato uno scatto d'orgoglio a tutta la comunità. L'insegnante organizzatrice avrebbe potuto essere veramente insegnante di tutti.

Ti vengono davvero a mancare le forze per poter reagire. Ma chi è più disabile una persona che non può muoversi agevolmente o una persona che agevolmente non sa proprio pensare? Scuole non accessibili e pensieri non usabili sono tantissimi. Ancora il lavoro di sensibilità trova ostacoli a non finire. Qualcuno ha parlato di Ministero della disabilità: ce ne sarebbe davvero molto bisogno e ci sarebbe molto da fare e lo auspico. Di fronte ad una Torre di Pisa inaccessibile ci si ferma senza pretese ma poi si può andare sulla Marmolada in funivia accessibile e trovi la normalità.

L'umanità cambia solo se viene sbattuta forte a rispondere ai problemi, altrimenti guarda e passa avanti, senza troppo farsi "intrappolare" perché ha altro da fare.

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