Segni, Mamme della scuola Pantano in rivolta per gli aumenti dei servizi

“Per una famiglia ordinaria che vive di stipendio apprendere di un raddoppiamento di tali tariffe dall’oggi al domani è molto più che una spiacevole sorpresa”

Nell’uovo di Pasqua degli alunni della scuola elementare di Pantano a Segni non ci sono state sorprese gradite. Al rientro a scuola, nei giorni scorsi, i genitori hanno trovato aumenti nelle tariffe del servizio mensa e del servizio scuolabus applicati attraverso una delibera, la numero 38 del 20/03/2018 del Commissario Prefettizio, dott. Giovanni Luigi Bombagi. La Deliberazione in oggetto, ad eccezione degli impianti sportivi, riguarda servizi obbligatori per quanti usufruiscono del servizio mensa e del servizio scuolabus.

Secondo quello che si legge in una lettera inviata al commissario e al dirigente dell’Istituto Comprensivo, pare che tale informazione sia stata poco attenta nei confronti degli interessati. “Per una famiglia ordinaria che vive di stipendio – si legge nella missiva dei genitori – apprendere di un raddoppiamento di tali tariffe dall’oggi al domani è molto più che una spiacevole sorpresa.

Il commissario ha emanato questa delibera per far quadrare il bilancio comunale e ora, anche noi, poveri genitori, saremo chiamati a far quadrare i nostri bilanci e non sarà facile per nessuno, perché nessuno ci ha chiesto ad inizio anno se fossimo in grado di sostenere spese così alte, né tantomeno ci è stato chiesto prima che rinnovassimo l’iscrizione per il prossimo anno in questo stesso Istituto oppure iscrivessimo il nostro figlio o lo rinnovassimo con lo stesso orario settimanale”.

Ma andiamo a capire cosa è successo di fatto nei conti del comune. La mensa è passata da 2,30 euro a 5,52 euro al giorno per ciascun bambino. Si evidenzia inoltre come al maggiore costo dei pasti si va ad aggiungere quello per il trasporto (peraltro già pagato per il semestre in corso). Per lo Scuolabus si passa da 130,00 euro a 160,00 euro all’anno. Le cifre sono sempre da considerarsi a singola persona, per cui chi ha più figli, in questa circostanza, non se la passa granchè bene.

“Dalla medesima Deliberazione apprendiamo che oltre all’aumento delle tariffe – ci spiegano i genitori – le stesse famiglie già paganti per i propri figli dovranno farsi carico anche dei figli di chi è meno abbiente. Non abbiamo nessuna intenzione di apparire insensibili ma pensiamo che se da parte di un Ente non ci sia più la possibilità di farsi carico delle situazioni particolari non possano essere le nostre famiglie a subentrare”.

In genere, gli atti del commissario straordinario che subentra in un comune proseguono quelli iniziati dall’amministrazione uscente e si limitano all’ordinaria amministrazione. Per questo motivo, abbiamo voluto sentire, in merito alla vicenda, anche l’ex sindaco Maria Assunta Boccardelli, per capire se la sua amministrazione aveva avviato un progetto di aumento delle tariffe e capire se il commissario avesse iniziato proprio da lì.

L’ex sindaco ci ha risposto di non aver mai pensato di andare a toccare queste voci del bilancio, come non avrebbe voluto ritoccare le tariffe sui rifiuti, nonostante l’aumento del 30 % da piano finanziario richiesto lo scorso anno, da Lazio Ambiente, per un servizio pessimo e quindi contestato. Le conclusioni dei genitori al commissario: “non riteniamo umanamente corretto anche se regolare dal punto di vista tecnico e contabile l’aver agito nei confronti delle famiglie nel corso dell’anno scolastico specie se l’efficacia del provvedimento è dal 1° aprile come ci sembrerebbe essere o peggio dal 1° gennaio come temiamo sia”. Una vicenda che continueremo a seguire la prossima settimana, in quanto le vicissitudini dei genitori sono iniziate già nel 2017, per via della qualità e modalità del servizio.  (Foto di repertorio)

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