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Svolta nell’omicidio di Stefania Camboni, nuove scoperte nella villetta di Fregene

di Alessandra Monti
Mancano ancora all'appello alcuni elementi come il pigiama indossato dalla Crescenzi la notte del delitto e l'arma del crimine
Polizia Digos

A Fregene, la villetta al centro delle indagini per l’omicidio di Stefania Camboni è tornata sotto l’occhio attento dei militari e degli investigatori. La notte tra il 14 e il 15 maggio, la donna è stata trovata uccisa con 34 coltellate. Nella casa viveva insieme al figlio, Francesco Violoni, e alla nuora Giada Crescenzi, attualmente l’unica sospettata. I ricercatori del Ris, i carabinieri di Ostia e il nucleo investigativo hanno effettuato un nuovo sopralluogo durato circa 12 ore.

Scoperta di taccuini compromettenti

Durante le ricerche sono stati trovati due taccuini che riportano numerose annotazioni di debiti. Secondo quanto raccontato dalla Crescenzi agli inquirenti, la Camboni avrebbe contratto debiti con diverse persone nella zona, generando tensioni tra i residenti. Le cifre indicate nei quaderni suggeriscono prestiti sia saldati che ancora pendenti, aumentando il sospetto che motivi economici possano essere alla base dell’omicidio.

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L’ipotesi del movente economico

Anche se le motivazioni restano incerte, gli investigatori non escludono che dietro l’uccisione ci siano ragioni finanziarie. Giovedì 29 maggio è previsto un nuovo interrogatorio della Crescenzi in carcere per chiarire ulteriormente la situazione. Numerosi reperti sono stati sequestrati e sottoposti ad analisi approfondite alla presenza del consulente della difesa e di periti nominati dalla famiglia della Camboni.

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Indagini in corso e possibili nuovi sviluppi

Mancano ancora all’appello alcuni elementi come il pigiama indossato dalla Crescenzi la notte del delitto e l’arma del crimine. L’obiettivo delle indagini è anche verificare la possibile presenza di un terzo individuo nella villa. Sebbene la Crescenzi rimanga l’unica imputata, la mancanza di segni sul suo corpo solleva dubbi sulla dinamica dei fatti.

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L’ipotesi di un coinvolgimento esterno viene supportata dalle voci sui problemi finanziari della vittima e dagli interrogativi sulla sua cerchia di conoscenze a Fregene. Gli inquirenti continuano a scavare nei conti bancari della Camboni nel tentativo di trovare ulteriori indizi decisivi per risolvere il caso.

 

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