Trasporti Roma, ferrovie Lido e Viterbo passano da Atac ad Astral e Cotral

L’assemblea capitolina ha approvato la cessione delle ferrovie ex concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo da Roma Capitale alla Regione Lazio

roma lido coltello denuncia

Treno Roma-Lido

L’Assemblea capitolina ha approvato la cessione dei rami d’azienda Atac delle ferrovie ex concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo da Roma Capitale alla Regione Lazio.

Ferrovie Roma, da Atac ad Astral e Cotral

Il passaggio avviene da Atac, società capitolina, alle società controllate regionali Astral e Cotral. La prima assumerà la gestione dell’infrastruttura, la seconda quella del servizio di trasporto.

La delibera, licenziata con 24 voti favorevoli e 13 contrari, dall’Aula Giulio Cesare, prevede un introito per Roma Capitale di 42 milioni di euro. Essi sono suddivisi così: per il ramo dei servizi Cotral pagherà 39 milioni, per il ramo delle infrastrutture Astral riconoscerà 2,2 milioni di euro.

Per la gestione del servizio l’importo sarà riconosciuto in quattro rate: la prima di 16 milioni, la seconda e la terza di 3,3 milioni e l’ultima di 6,5 milioni. Per le infrastrutture le risorse saranno erogate in due tranche, la prima da 2 milioni e la seconda da 200mila euro. Tuttavia il Campidoglio, oltre al costo degli asset, incamererà anche quello delle attrezzature.

Per il deposito di Magliana nuova, ad esempio, è previsto un corrispettivo per la locazione di circa 900mila euro: 500mila per i locali e 400mila per le attrezzature.

Gli ordini del giorno collegati alla delibera

Nei giorni scorsi, collegati alla delibera sono stati approvati diversi ordini del giorno. 16 sono quelli presentati da Fratelli d’Italia e che hanno avuto il via libera, e che riguardano l’accessibilità delle persone con disabilità, il permanere della validità degli abbonamenti Atac, il coinvolgimento dei Municipi, l’abbattimento dell’inquinamento acustico. L’approvazione della delibera conclude un iter “lungo, partito nel 2016”, ha spiegato l’assessore ai Trasporti di Roma, Eugenio Patané.

Nel 2016, infatti, “è stato disposto da parte della Regione Lazio l’affidamento in house ad Atac, che prevede la facoltà da parte dell’ente di affidare il servizio a un soggetto distinto, su cui eserciti un controllo analogo – ha chiarito Patané -. Questa ipotesi è stata oggetto di una censura da parte della autorità della concorrenza.

La Regione nel 2018 aveva deciso di mettere a gara il servizio, ma successivamente ha verificato di poter affidare alle proprie società infrastrutture e servizio di trasporto, e ha deliberato nel 2019 di emanare l’avviso di pre-informazione per l’affidamento delle ex ferrovie concesse”.

Atac impossibilitata alla gara indetta dalla Regione

In ogni caso “Atac non avrebbe avuto la possibilità di partecipare alla gara che la Regione avesse deciso di porre in essere. Per le condizioni finanziarie e le condizioni di affidabilità e solidità economico-finanziaria richieste per poter partecipare a questo tipo di gara”, ha sottolineato l’assessore.

In merito alle osservazioni sollevate dalle opposizioni, dal M5s al centrodestra e alla lista Civica Calenda, che hanno lamentato la cessione in favore dell’ente regionale, l’assessore ha concluso: “Non c’è alcuno scarico di responsabilità. Non si tratta di una vendita, se fosse stato questo si sarebbe dovuto cercare nel passato quando sono iniziate queste operazioni di vendita.

Trasporti Roma: la decisione presa lo scorso anno

L’inizio di questa operazione, con la perimetrazione dei rami di azienda, risale a un anno e mezzo fa, quando sono emerse le volontà di Atac di cedere e di Cotral di ricevere il servizio. Tutto questo non penso all’insaputa dell’ex sindaca Raggi e dell’ex assessore Calabrese: siamo ai titoli di coda di un film durato un anno e mezzo.

Raccontare che noi oggi vendiamo gli asset è una cosa non vera. Sono iniziati questi dialoghi tra la vecchia amministrazione e la Regione Lazio un anno e mezzo fa.

Dico che non c’è una colpa, non è la volontà della vecchia amministrazione di vendere degli asset, stiamo parlando di un obbligo di legge e la decisione della Regione di riprendere degli asset derivava da una questione meramente finanziaria”.