Valmontone, Andrea Satta, pediatra: oltre al virus le ansie di mamma e papà

Il pediatra: a Valmontone confluiscono molte persone da zone per via dell’Outlet, dell’uscita autostradale e della stazione ferroviaria

Andrea Satta, medico pediatra di Valmontone, ci spiega difficoltà e necessità del lavoro con bimbi e adulti in queste settimane di crescita dei contagi.

“Il nostro lavoro di pediatri sul territorio è molto complesso in queste settimane. Oltre alle consuete patologie e a seguire il neuro-sviluppo dei piccoli che ci sono affidati, siamo chiamati a interpretare le ansie e il disorientamento di mamme e papà. Il mondo occidentale non credeva fosse più possibile morire per una malattia infettiva. Abbiamo messo fra le cose accettabili, infarti, tumori e incidenti stradali, ma le infezioni no, non facevano più parte dei nostri rischi.

Rielaborare la vulnerabilità alle “infezioni”

Elaborare questa nuova pagina di destino non è semplice. Inoltre questo virus ha modalità di trasmissione anti etiche e antipedagogiche. Tutto quello che abbiamo insegnato ai nostri bambini, prestarsi oggetti e giocattoli, abbracciarsi, il valore della fisicità, stringersi la mano, tutto questo è proprio quello che ora dobbiamo proibire. E questo sì, lo vedo come un passaggio complesso in futuro. Sarà un lavoro duro far capire ai bambini che gli altri sono una risorsa dopo che per un bel po’ di tempo hanno visto nell’altro il pericolo.

Il pediatra: a Valmontone rischi con outlet, autostrada e stazione

Dal mio osservatorio pediatrico, mi pare di poter confermare che i casi sono in grande aumento, non se se più che nei centri vicini, ma mi verrebbe da dire che se il Coronavirus si sposta con la gente, a Valmontone confluiscono molte persone da alcune zone più o meno prossime per via dell’Outlet, della uscita autostradale e della stazione ferroviaria. Ci sono molti motivi per frequentare Valmontone e lasciare traccia di sé in città e questa traccia, a volte, può essere il virus.
I bambini che in queste ultime settimane ho visto positivi sono sostanzialmente asintomatici e mi risulta che molti contagi stiano avvenendo in famiglia.
Il problema, lo sappiamo, sono i più fragili, dobbiamo cercare di proteggere loro”.

Dott. Andrea Satta, pediatra

Immagine in copertina del nostro Archivio

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