Vincenzo Nibali in Ciociaria per salvare la Certosa di Trisulti

Grazie al compagno Valerio Agnoli nella giornata di ieri ha partecipato a una raccolta fondi a favore del monastero

Il vincitore del Tour de France in Ciociaria per contribuire al recupero della Certosa di Trisulti. E' accaduto nella giornata di ieri, nonostante le condizioni meteo fossero a dir poco proibitive, visto che l'inverno ha fatto repentinamente la sua comparsa con il calo delle temperature ma soprattutto la neve. Ma il maltempo non ha scoraggiato Vincenzo Nibali, anche perché pur essendo un siciliano trapiantato in Toscana il suo legame con la Ciociaria è per forza di cose stretto. La moglie Rachele, infatti, è nativa di Acuto ma soprattutto c'è il suo gregario e compagno di tante battaglie, Valerio Agnoli di Alatri che è stato il grande artefice dell'evento di ieri, organizzato dalla "Granfondo Valerio Agnoli".

Originariamente era prevista una pedalata di beneficienza di circa 20 km sul tracciato Trisulti-Collepardo-Trisulti alla quale avevano aderito circa 150 persone. Ma la neve ha scombussolato i piani e così Agnoli ha varato "un piano B. Abbiamo fatto – ha spiegato il ciclista di Alatri – una visita guidata della Certosa. È stata un'esperienza molto particolare. Non più di tre settimane fa ho visto un servizio in televisione. Mi sono subito informato. Poi mi sembrava giusto coinvolgere Vincenzo perché è parte del territorio per via della moglie Rachele".

Perciò missione compiuta: i fondi sono stati raccolti e anche chi non ha presenziato ha fatto giungere i 5 euro della quota di partecipazione, che saranno devoluti per mantenere una bellezza del territorio ciociaro quale è la Certosa di Trisulti. Ma le iniziative non finiscono qui: Agnoli ha deciso che durante la Granfondo che porta il suo nome ("Granfondo Valerio Agnoli), la quale si svolgerà il prossimo 3 maggio si svolgeranno iniziative a supporto della Certosa. Si tratta di un capolavoro che non può essere abbandonato a se stesso. Basti pensare che è stata costruita nel 1202 per volere di Papa Innocenzo III. Attualmente è di proprietà dello Stato ma è tenuta aperta dalla Chiesa, grazie agli ultimi quattro monaci cistercensi che la abitano. Senza i finanziamenti  e i necessari lavori di restauro, la Certosa rischia di cadere nel dimenticatoio e nel degrado, dal momento che si profilerebbe la chiusura al pubblico. Un'ipotesi che solo pensarla mette tanta tristezza.

Lascia un commento